La situazione della stampa italiana, quotidiana e periodica è stata esaminata oggi dall’Assemblea generale della Fieg. Mentre sul piano della diffusione e della lettura la stampa mantiene le proprie posizioni – con qualche incoraggiante segno di incremento per i quotidiani – sul piano delle entrate pubblicitarie continua il trend negativo. Nel periodo gennaio-maggio 2003 si è registrato un calo del 4,5% nei periodici e del 4,3% nei quotidiani.

In particolare, la pubblicità nazionale per i quotidiani ha subito una flessione del 12% solo parzialmente compensata dall’incremento delle altre forme di pubblicità.

Particolare attenzione è stata dedicata dall’Assemblea al testo del disegno di legge Gasparri sul quale gli editori riconfermano un giudizio assolutamente negativo per la minaccia che esso rappresenta per la stampa italiana, unico sistema veramente pluralista in questo Paese, e per lo squilibrio pubblicitario tra televisione e carta stampata, che il disegno di legge è destinato ad aggravare e che non riposa affatto – come viene sostenuto – su una scarsa diffusione dei giornali in Italia, visto che i quotidiani sono letti da 20 milioni di persone e i periodici da 33 milioni di persone.

Gli editori avevano salutato con ottimismo il progetto di una disciplina di “sistema”, ma sono costretti oggi a constatare come sia stata perduta una occasione importante per garantire quel pluralismo che il Presidente della Repubblica invita a promuovere e del quale le autorità indipendenti sono costrette a denunciare la insufficienza.

Per questi motivi gli editori auspicano che l’esame da parte della Camera non rappresenti un passaggio puramente formale e offra invece l’occasione per prendere in seria considerazione i gravissimi problemi che la legge nell’attuale stesura provocherebbe alla carta stampata.

Roma, 25 luglio 2003