Potrebbe avere tempi rapidi al Senato l’iter di approvazione della riforma dell’editoria, varata il 7 febbraio dalla Commissione Cultura della Camera in sede legislativa.Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vannino Chiti intende chiedere la sede legislativa per un esame il piu’ rapido possibile del provvedimento al fine di giungere alla sua approvazione prima della fine della legislatura.
A Palazzo Madama il disegno di legge potrebbe essere assegnato alla commissione Affari Costituzionali, presieduta da Massimo Villone, o alla Commissione Cultura. In ogni caso, Villone ha detto di aver “gia’ avuto un incontro con il sottosegretario Chiti: quando il provvedimento di riforma sull’editoria sara’ formalmente assegnato faro’ in modo che l’esame in Commissione possa partire subito e procedere celermente”. Anche perche’, ha ricordato Villone, si tratta di un provvedimento che e’ stato largamente condiviso da tutte le forze politiche della Camera.
La richiesta della sede deliberante (esame e votazione solo in commissione senza passaggio in aula) e’ stata avanzata dal capogruppo dei DS Gavino Angius durante la conferenza dei capigruppo.
Per quanto riguarda l’opposizione, Adriana Pasquali (AN), vice presidente della Commissione, ha detto che il testo dovra’ essere esaminato a fondo, ma che al momento si “mantiene la posizione avuta alla Camera”, dove il testo e’ stato varato con l’accordo delle opposizioni.