La Federazione Italiana Editori Giornali manifesta la più viva preoccupazione per le difficoltà che il provvedimento per l'editoria, approvato dalla Camera, sta incontrando al Senato. Le difficoltà derivano non dalle norme riguardanti i giornali quotidiani e periodici, sulle quali i compromessi faticosamente raggiunti alla Camera sembrano resistere, ma da una norma riguardante il prezzo di vendita dei libri, inserita all'ultimo momento nella legge e sulla quale l'Autorità Antitrust ha espresso parere negativo. "Non vogliamo entrare - afferma la FIEG in un suo comunicato - nel merito di una norma che riguarda i libri e non i giornali; quello che dobbiamo però sottolineare è il pericolo che l'editoria giornalistica venga, ancora una volta, penalizzata per problemi che non la riguardano e malgrado le ampie convergenze raggiunte in Parlamento sulle norme che la riguardano. L'arroccamento su posizioni contrapposte in una materia estranea ai giornali, potrebbe concretamente determinare il definitivo affossamento della legge per l'editoria alla quale si lavora da oltre cinque anni e sulla cui necessità tutte le parti politiche e tutte le parti sociali si sono trovate concordi. Dopo le tante delusioni accumulate nel corso di questa legislatura, gli editori auspicano vivamente che almeno la legge sull'editoria venga varata e, perché cio' avvenga, fanno appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche nella convinzione che sia ancora possibile un ragionevole compromesso che salvaguardi l'obiettivo di fornire alla stampa italiana adeguati strumenti di sviluppo. La radicalizzazione del contrasto non serve a nessuno o per lo meno serve solo a chi vuole impedire che la stampa italiana possa fronteggiare adeguatamente le nuove decisive sfide della multimedialità."

Roma, 15 febbraio 2001