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RAI-MEDIASET: DUOPOLIO RATIFICATO. FIEG: ALMENO DIMINUITE GLI AFFOLLAMENTI IN TV
Decisione Autorità Garante su Rai-Mediaset: i rilievi della Fieg.

In merito alla decisione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg) ha diffuso il seguente comunicato:


"La decisione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sulla posizione dominante di Rai e Mediaset si traduce, oggettivamente, in una ennesima ratifica dello "status quo" televisivo e, quindi, nella perpetuazione di una dominanza che viene riconosciuta esistente, ancorchè lecita. La decisione, praticamente, rinvia al legislatore la responsabilità di non aver voluto incidere sull'assetto dell'offerta televisiva in Italia, consentendo livelli di concentrazione inesistenti in tutti gli altri paesi europei.

Non possiamo che prendere atto di tale decisione, rilevando, però, che essa rende ancor più necessaria e ancora più urgente l'adozione di misure che impediscano l'ulteriore rafforzamento di una posizione già di per sè tanto limitativa dell'equilibrato sviluppo del sistema della comunicazione. In particolare appare evidente la necessità di incidere sull'affollamento pubblicitario delle reti pubbliche e private, in modo da garantire uno spazio vitale agli altri attori del sistema televisivo e alla carta stampata.

Le norme del disegno di legge 1138 - che rappresentano un pallido tentativo di limitazione e che giacciono ormai da anni in Parlamento - potrebbero rappresentare il temperamento minimale di una situazione di squilibrio avallata prima dal legislatore e riconosciuta, poi, dall'Autorità. Altrimenti è facile immaginare altre future decisioni costrette a prendere atto, sconsolatamente, che l'oligopolio televisivo si sarà ulteriormente rafforzato, a danno degli altri mezzi e degli altri operatori.

Se almeno la decisione dell'Autorità servisse a far prendere coscienza alle forze politiche della necessità di intervenire rapidamente ed efficacemente sul problema della raccolta delle risorse pubblicitarie, essa non sarebbe stata inutile. Altrimenti ci troveremmo di fronte all'ennesima rinuncia dello Stato ad assicurare a tutti gli operatori e a tutti i mezzi del sistema della comunicazione le stesse opportunità di vita e di sviluppo."


  
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