Si avvicina la sede legislativa per la legge di riforma dell'editoria: nella commissione Cultura della Camera, maggioranza ed opposizione hanno trovato oggi un ‘accordo per accelerare l'iter del Ddl, che ha avuto la copertura finanziaria, come richiesto dal Polo.

La copertura e' stata assicurata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vannino Chiti. La copertura finanziaria assicurata dal Governo e' di 83,5 miliardi, mentre i fondi a disposizione della legge saranno quasi il doppio grazie ai risparmi operati dalla stessa legge.

Per quanto riguarda l'iter del Ddl, la commissione ha stabilito che ci sara' tempo fino alle 12 di martedi' prossimo per la presentazione degli emendamenti e che lo stesso giorno iniziera' la discussione per l'approvazione del testo. Nel frattempo, ha detto il relatore del Ddl Giuseppe Giulietti (Ds), comincera' la raccolta di firme per richiedere la sede legislativa all'Aula di Montecitorio. Dopo l'approvazione da parte della Camera il testo dovra' andare al Senato, ma secondo esponenti sia della maggioranza che dell' opposizione, ci sono i tempi per l'approvazione della legge entro la fine della legislatura.

''Il governo - ha detto Chiti - grazie ad una assunzione di responsabilita' in prima persona del presidente del consiglio oltre che del ministro del Tesoro e del Bilancio, ha assicurato la copertura finanziaria al Ddl: questo consente di proseguire e di verificare rapidamente gli emendamenti che possono essere presentati entro martedi'. Se sara' confermata la sede legislativa alla commissione, come io sono convinto perche' e' stata questa la proposta che le opposizioni hanno accolto vincolandola alla copertura finanziaria assicurata dal Governo, abbiamo i tempi per varare questa legge importante entro la fine della legislatura''. Chiti ha sottolineato che la riforma dell'editoria e' ''importante: non e' a caso che la sua approvazione e' stata sollecitata da chi opera in questo settore, dagli editori e anche dai giornalisti. Quindi ci sono ora le condizioni per farcela. Il Governo ce l'ha messa tutta e ha fatto il suo dovere''. Per quanto riguarda la copertura finanziaria, Chiti ha spiegato che ''nell'arco di tre anni e' di 83,5 miliardi, ma lo
stanziamento messo a disposizione di questa legge e' quasi il doppio, 150/160 miliardi. Infatti, gli altri fondi sono a disposizione con i risparmi che sono stati operati dalla legge stessa, che si e' cosi' autofinanziata in parte. Risparmieremo risorse anche dall'editoria dei movimenti politici, che la Finanziaria ha gia' messo a saldo e quindi non sono immediatamente e formalmente utilizzabili: anche di questo bisogna tenere conto e anche questo ha convinto della necessita' di assicurare la copertura al provvedimento''. Chiti ha ricordato che sono tre le voci importanti che usufruiranno della copertura: ''Il credito d'imposta, il fondo agevolato, che riguarda soprattutto la piccola e la media impresa, e le risorse messe a disposizione per la crisi di settori editoriali e per il sostegno alle iniziative che possono essere prese dai giornalisti delle stesse aziende editoriali in crisi''.

Per la Federazione Italiana Editori Giornali, ''la prospettiva di una rapida approvazione della nuova legge dell'editoria va valutata positivamente, trattandosi di un provvedimento che mira allo sviluppo dell'intero settore editoriale e non solo, come oggi avviene, ad agevolare un numero limitato di soggetti''. ''L'auspicio degli editori - e' detto in una nota - e', da un lato, che le buone intenzioni manifestate oggi si traducano rapidamente in decisioni perche' il tempo a disposizione, e' ormai, ristrettissimo e, dall'altro, che il sostegno pubblico a determinati tipi di impresa, che le forze politiche hanno deciso di mantenere, non possa essere utilizzato per alterare il gioco concorrenziale all'interno del settore''.