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PUBBLICITA' APPALTI PUBBLICI: LA FIEG E' PER LA TRASPARENZA
Le dichiarazioni del Presidente Biancheri nel corso dell'Audizione della Fieg al Senato sul nuovo Codice degli appalti pubblici

“La riduzione delle forme di pubblicità dei bandi e degli avvisi di gara degli appalti pubblici sui giornali quotidiani determinerebbe, oltre che un danno ai giornali, un grave danno ai necessari criteri di trasparenza degli atti delle pubbliche amministrazioni.”
É quanto ha affermato il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), Boris Biancheri, nel corso dell’audizione svoltasi oggi presso la Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato, in merito allo schema di Decreto legislativo recante il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
Le norme contenute nello schema di Decreto relative alle forme di pubblicità degli appalti – ha sostenuto il Presidente della Fieg - se non modificate, determinerebbero il venir meno di parte di quegli obblighi di trasparenza essenziali per garantire la massima conoscibilità delle procedure di assegnazione ed esecuzione degli appalti pubblici e possono tradursi in un danno economico per i giornali, soprattutto per quelli locali.
L’utilizzo di Internet per la pubblicazione dei bandi e degli avvisi di gara è sicuramente da condividere, ma deve costituire una modalità aggiuntiva, non alternativa e/o sostitutiva, alla pubblicazione degli annunci sulla carta stampata. La penetrazione di Internet negli ultimi anni è notevolmente cresciuta, ma resta ancora entro limiti contenuti. Una scelta legislativa che privilegi Internet a scapito della carta stampata produrrebbe l’esclusione di gran parte della popolazione italiana dalla possibilità di ricevere informazioni sull’attività contrattuale della pubblica amministrazione. La sostituzione del mezzo stampato con quello elettronico appare oggi prematura.
Per la Fieg, inoltre, è necessario conservare gli attuali obblighi di pubblicità sui giornali quotidiani per una serie di informazioni di particolare interesse relative agli appalti di lavori (l’impresa vincitrice dell’appalto, il relativo importo di aggiudicazione, i tempi di realizzazione dell’opera, l’ultimazione dei lavori e il relativo costo finale, ecc.) e l’obbligo per le amministrazioni di assicurare il rispetto delle disposizioni in materia tramite il responsabile del procedimento. Si tratta di obblighi introdotti dopo “tangentopoli” per evitare zone di opacità in alcuni aspetti dell’attività contrattuale della pubblica amministrazione, per i quali è avvertita dall’opinione pubblica l’esigenza della massima trasparenza.

Roma, 21 febbraio 2006


  
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