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BIANCHERI FA IL PUNTO SULLA STAMPA IN ITALIA. ONLINE GLI STUDI FIEG
Le dichiarazioni del Presidente Biancheri al termine della presentazione degli studi sulla stampa in Italia e sui bilanci delle imprese editrici di quotidiani.

La Fieg ha illustrato mercoledì 8 marzo, nella sede di Roma della Fieg, gli studi sulla stampa in Italia e sui bilanci delle imprese editrici di quotidiani. Nel corso della presentazione, il Presidente della Federazione, Boris Biancheri, ha affermato come il quadro della situazione produttiva ed economica della stampa quotidiana e periodica nel periodo che va dal 2002 al 2005 offra indicazioni tutto sommato positive. Nonostante le crescenti pressioni competitive esercitate dai nuovi mezzi ed una congiuntura economica ancora caratterizzata da una bassa crescita, il settore dimostra una notevole capacità di tenuta sul mercato dei mezzi.

Sostanziale stabilità delle vendite dei quotidiani, incrementi delle vendite dei periodici, evidenti soprattutto nel segmento dei mensili, forte espansione degli indici di lettura sia per i quotidiani che per i periodici, margini operativi elevati anche se in fase di ridimensionamento, utili in crescita, anche derivanti dai proventi della gestione extra caratteristica, introiti pubblicitari in ripresa soprattutto per i periodici, pur in presenza di un mercato complessivo che stenta ad espandersi: sono queste le indicazioni di fondo che, secondo Biancheri, emergono dagli studi.

Tra gli ostacoli di natura strutturale che impediscono alla stampa un più incisivo sviluppo, Biancheri ha citato quelli originati da una struttura distributiva che non riesce a svincolarsi dai canali tradizionali, relegando gli abbonamenti in una posizione marginale. Le diseconomie indotte dalle oscillazioni delle vendite sono poi la causa dell’elevato ammontare di rese sia nel comparto dei quotidiani (31%) che in quello dei periodici (50%).

Sul terreno pubblicitario, il Presidente della Fieg ha ribadito come la pubblicità sia risorsa fondamentale che alimenta tutto il sistema dei media. La stessa Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato, nell’indagine conoscitiva approvata a maggioranza nel maggio del 2005, ha sottolineato come l’ordinamento giuridico italiano si differenzi da altri ordinamenti europei per la mancanza di forme di asimmetria volte a proteggere gli investimenti pubblicitari nella carta stampata rispetto a quelli veicolati attraverso il mezzo televisivo.

L’assenza di tali forme ha determinato un’anomalia nella distribuzione delle risorse pubblicitarie con una televisione che raccoglie il 56% delle risorse a fronte del 35,8% a favore della carta stampata. Il drenaggio di risorse pubblicitarie è stato favorito non solo da un’offerta molto vasta e da limiti di affollamento molto elastici, ma anche da pratiche tariffarie in grado di mettere fuori mercato ogni potenziale concorrente a partire dai mezzi stampati.

In un quadro già caratterizzato da connotazioni di forte problematicità, Biancheri ha ricordato la recente proposta di revisione della direttiva “Televisione senza frontiere”, presentata dalla Commissione al Parlamento europeo. Tale proposta prevede alcune disposizioni in materia pubblicitaria che, se dovessero venire approvate nella formulazione attuale, provocherebbero un’ulteriore accentuazione degli squilibri esistenti sul mercato.

Per Biancheri, i dati più positivi che si ricavano dagli studi sono quelli relativi agli indici di lettura. A partire dagli anni 2000, a fronte di un andamento piuttosto stagnante delle vendite, i livelli di lettura di quotidiani e periodici sono cresciuti a ritmi oggettivamente rilevanti.
I lettori di quotidiani in un giorno medio, che erano 19,496 milioni nel 2001, sono diventati 20,946 milioni nel 2005: un incremento del 7,5%, pari a circa un milione e mezzo di lettori in più.
Dati di lettura in aumento anche per i periodici (+3,4%). In un anno il numero dei lettori è aumentato di 1,1 milioni unità.

É un fenomeno che merita di essere sottolineato in quanto espressione di un rapporto tra popolazione e giornali molto forte e, soprattutto, capace di resistere e di consolidarsi al di là delle vicende congiunturali.

Biancheri ha infine invitato il mondo politico a rivolgere una maggiore attenzione all’editoria giornalistica mettendo a punto un disegno organico di intervento che venga incontro con coerenza ed efficacia ai molteplici problemi del settore.

Roma, 9 marzo 2006


  
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