Roma, 31 marzo 2010 - Fieg apprende che sarebbe in corso di adozione un
decreto ministeriale che sospende le agevolazioni per gli abbonamenti postali ai
giornali quotidiani e periodici.
In proposito, la FIEG esprime la propria preoccupazione e la propria assoluta
contrarietà a tale misura e ne chiede un ripensamento quanto meno su tempi e
modi.
Non è stata ancora attuata la disposizione di legge che impone a Poste - in
assenza di concorrenza – un tetto alla compensazione per gli abbonamenti
postali, commisurato al prezzo praticato al miglior cliente di servizi
analoghi.
La sospensione delle tariffe agevolate, che hanno finora lasciato allo Stato
l'onere di ripianare la differenza tra tariffa piena e tariffa agevolata,
avrebbe l’insostenibile effetto di far gravare sugli editori tale onere. E di
farlo retroattivamente, e cioè imponendo la tariffa piena non rivista anche agli
abbonamenti in corso retti da condizioni non più negoziabili. Sarebbe un
pesantissimo aggravio di costi per i già difficili bilanci delle imprese che si
avvalgono del servizio postale.
La FIEG chiede invece che si proceda ad un intervento che – in un ragionevole
arco temporale – preveda una progressiva riduzione della misura
dell'agevolazione medesima, fino al raggiungimento di un livello sostenibile per
lo Stato e gli editori. Alla fine del processo di razionalizzazione e
contenimento, le risorse pubbliche potrebbero essere mantenute allo stesso
settore editoriale e gestite in un sistema che premi la diversità e competizione
dei canali distributivi.
La FIEG è pronta ad un confronto immediato che possa condurre,
contestualmente, alla riduzione degli oneri per lo Stato – attraverso la
limitazione del campo di applicazione soggettivo ed oggettivo della tariffa
agevolata spesso applicata a soggetti che non hanno nulla a che fare con
l'editoria – e all’apertura al mercato dei servizi di recapito dei giornali in
abbonamento.