(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Un comparto industriale con un fatturato da 42
miliardi, in grado di dare lavoro a 254 mila addetti e di rappresentare oltre il
2,5% del prodotto interno lordo: è l'identikit della 'filiera della carta', un
sistema di imprese verticalmente collegato che produce valore, occupazione
investe in innovazione.
Il peso della filiera nel panorama economico è stato
al centro dell'intervento di Alessandro Nova, docente di economia industriale
alla Bocconi, nella relazione che ha introdotto i lavori del convegno su 'Carta,
editoria, stampa e trasformazione: quali interventi di politica industriale?',
organizzato a Roma da otto associazioni del settore, tra le quali la Federazione
italiana degli editori.
FATTURATO - Il fatturato complessivo della filiera nel 2007 é stato di 42,7 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2006) e nel 2008 è stimato a 42,4 miliardi, con una contrazione contenuta allo 0,8%, nonostante le gravi difficoltà del momento che hanno prodotto nell'industria una flessione produttiva generalizzata, alimentata dal ristagno della domanda.
OCCUPAZIONE - L'occupazione complessiva è di 254 mila addetti nel 2008, pari al 5,1% dell'occupazione manifatturiera complessiva, che si è mantenuta stabile nel corso dell'ultimo quinquennio. L'occupazione indotta nei settori a valle è di circa 578 mila addetti, che salgono a 830 mila se si considera il complesso delle attività collegate alla filiera.
IL RAPPORTO CON IL PIL - La filiera fa registrare un saldo positivo della
bilancia commerciale che nel periodo 2000-2008 è cresciuto da 1,4 a 2,9
miliardi, grazie all'espansione delle esportazioni e al contenimento delle
importazioni. Nel complesso
la filiera rappresenta più del 2,5% del Pil e,
nel periodo considerato, ha fatto registrare uno sviluppo caratterizzato da
stabilità e continuità, con un tasso di crescita reale della produzione tra i
più elevati all'interno del sistema manifatturiero italiano, anche se la
crescita si è ridotta negli ultimi anni per la minore propensione al consumo.
LA SALVAGUARDIA DEL PLURALISMO - L'importanza della filiera - é stato
sottolineato - non emerge soltanto dalla consistenza delle variabili economiche.
Al suo interno operano infatti comparti l'editoria giornalistica, libraria e
specializzata che si coniugano con finalità di rilievo costituzionale, come la
salvaguardia del pluralismo dell'informazione e la diffusione delle conoscenze.
La crescita e la tenuta competitiva in un contesto sfavorevole hanno però
determinato una compressione dei margini di profitto delle imprese che ne
condiziona i comportamenti soprattutto sul fronte degli investimenti.
Le
associazioni che hanno promosso il convegno sono Acimga (Associazione
costruttori italiani macchine per l'industria grafica), Aie (Associazione
italiana editori), Anes (Associazione nazionale editoria periodica
specializzata), Argi (Associazione rappresentanti ufficiali e
produttori/distributori in Italia di macchine, sistemi e prodotti per
l'industria grafica), Asig (Associazione stampatori italiana giornali),
Assocarta (Associazione italiana fra gli industriali della carta, cartoni e
paste per carta), Assografici (Associazione di mille imprese dell'industria
grafica) e Fieg. (ANSA).