(ANSA) - ROMA, 9 OTT - E' necessario - e lo è in termini di urgenza - mettere
a punto una politica di intervento nei settori che compongono la 'filiera della
carta' per eliminare quei fattori di svantaggio strutturale che impediscono alle
imprese di essere più competitive e, in pari tempo, trasmettere impulsi
accelerativi al procedere dei meccanismi produttivi, rallentati dal ristagno
della domanda e da una situazione del mercato creditizio che proprio in questi
giorni si è aggravata per una carenza di liquidità che rischia di paralizzare
gli investimenti.
Lo ha sottolineato Giancarlo Cerutti, presidente de
Il Sole 24 Ore e amministratore delegato dell'omonimo gruppo industriale leader
nella produzione di macchine per la stampa, nel corso del convegno 'Carta,
Editoria, Stampa e Trasformazione: quali interventi di politica industriale?',
tenutosi oggi a Roma presso la sala Civita di Piazza Venezia. Otto le
associazioni industriali organizzatrici dell'evento: Acimga, Aie, Anes,
Argi,Asig, Assocarta, Assografici, Fieg.
Obiettivo del convegno - spiegano le otto associazioni nella nota conclusiva -, richiamare l'attenzione di politici, istituzioni e opinione pubblica sull'importanza di un sistema di imprese verticalmente collegato che produce valore, occupazione e investe in innovazione. Ad Alessandro Nova, professore di economia industriale all'Università Bocconi, è toccato il compito di fornire la base statistica per avvalorare il notevole peso della filiera nel panorama economico italiano. Un fatturato complessivo che nel 2007 è stato di 42,7 miliardi di euro, con un incremento del 2,3% rispetto all'anno precedente, e che nel 2008 è stimato leggermente in discesa (-0,8%), nonostante la flessione produttiva generalizzata che ha investito l'economia mondiale. Un'occupazione complessiva di 254 mila addetti nel 2008, pari al 5,1% dell'occupazione manifatturiera e un'occupazione indotta nei settori a valle di circa 578 mila addetti che salgono a 830 mila se si considera il complesso delle attività collegate alla filiera. Un saldo positivo della bilancia commerciale che nel 2008 viene stimato intorno a 2,9 miliardi di euro, grazie all'espansione delle esportazioni e al contenimento delle importazioni.
La crescita e la tenuta competitiva in un contesto economico sfavorevole
hanno tuttavia determinato una compressione dei margini di profitto delle
imprese, condizionandone i comportamenti soprattutto sul terreno degli
investimenti.
Entrambi i relatori hanno sottolineato la necessità di
misure precise e mirate quali: la riattivazione del credito agevolato e del
credito d'imposta per gli investimenti in innovazioni tecnologiche, unite alla
semplificazione dell'iter burocratico per accedere ai fondi stanziati allo
scopo; per le imprese 'energy intensive', misure di esenzione dal pagamento
delle accise sul gas per uso industriale e di promozione di impianti di
cogenerazione; per l'editoria, in particolare, la reintroduzione del credito di
imposta sugli acquisti di carta, il miglioramento dell'efficienza del sistema
distributivo dei giornali, la promozione della lettura attraverso una più
penetrante azione di stimolo verso i giovani.
Molti altri interventi sono stati indicati per rivitalizzare le iniziative
produttive di tutte le componenti della filiera:supporto alle aziende
esportatrici, detassazione degli utili reinvestiti, limitazione del carico
fiscale per le aziende 'labour intensive', conferma ed estensione della
detassazione degli straordinari, tutela del valore di contenuti editoriali,
impulso ai processi di liberalizzazione dei mercati dell'energia. Sugli
interventi di politica industriale Cerutti ha messo in evidenza come le
possibilità di sviluppo dei vari comparti della filiera presuppongano comunque
un ambiente favorevole che stimoli gli operatori ad investire nelle attività
tradizionali e in quelle più innovative. La creazione di un simile ambiente è
compito prioritario della classe politica che deve tracciare un sistema
efficiente di regolazione e di intervento che dia un futuro al settore.
(ANSA).