CARTA, EDITORIA, STAMPA E TRASFORMAZIONE:
Quali interventi di politica industriale?
Roma, 9 ottobre 2008 – Sala Civita, Piazza Venezia 11 – ore 10,00
Il Convegno di Roma su “Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione: quali interventi di politica industriale?” si iscrive in un’azione congiunta che le otto associazioni industriali (ACIMGA, AIE, ANES, ARGI, ASIG, ASSOCARTA, ASSOGRAFICI e FIEG) stanno portando avanti da un biennio per richiamare l’attenzione di politici, istituzioni e opinione pubblica sull’importanza della cosiddetta “filiera della carta”, vale a dire di un sistema di imprese verticalmente collegato che produce valore, occupazione e investe in innovazione.
Il peso della filiera nel panorama economico italiano è rilevante. Lo testimoniano i dati forniti da Alessandro Nova, professore di economia industriale preso l’Università Bocconi, nella relazione di base che ha introdotto i lavori del convegno.
- Un fatturato complessivo che nel 2007 è stato di 42,7 miliardi di euro (+2,3% rispetto al 2006) e che nel 2008 è stimato a 42,4 miliardi di euro, con una contrazione contenuta allo 0,8%, nonostante le gravi difficoltà del momento che hanno prodotto nell’industria una flessione produttiva generalizzata, alimentata dal ristagno della domanda.
- Un’occupazione complessiva di 254 mila addetti nel 2008, pari al 5,1% dell’occupazione manifatturiera complessiva, che si è mantenuta stabile nel corso dell’ultimo quinquennio.
- Un’occupazione indotta nei settori a valle di circa 578 mila addetti che salgono a 830 mila se si considera il complesso delle attività collegate alla filiera.
- Un saldo positivo della bilancia commerciale che nel periodo 2000-2008 è cresciuto da 1,4 a 2,9 miliardi di euro, grazie all’espansione delle esportazioni ed al contenimento delle importazioni.
Nel complesso la filiera rappresenta più del 2,5% del prodotto interno lordo e, nel periodo considerato, ha fatto registrare uno sviluppo caratterizzato da stabilità e continuità, con un tasso di crescita reale della produzione tra i più elevati all’interno del sistema manifatturiero italiano, anche se la crescita si è ridotta negli ultimi anni soprattutto in ragione di una minore propensione al consumo.
L’importanza della filiera non emerge soltanto dalla consistenza delle variabili economiche. Al suo interno operano infatti comparti come quello dell’editoria giornalistica, libraria e specializzata la cui capacità di esistere e svilupparsi deve coniugarsi con finalità di rilievo costituzionale, come sono quelle legate alla salvaguardia del pluralismo dell’informazione e della diffusione delle conoscenze.
La crescita e la tenuta competitiva in un contesto sfavorevole hanno tuttavia determinato una compressione dei margini di profitto delle imprese che ne condiziona i comportamenti soprattutto sul terreno degli investimenti.
Sia Alessandro Nova che Giancarlo Cerutti, nel successivo intervento, hanno messo in luce gli elementi di criticità presenti nella filiera quali: lo svantaggio strutturale in termini di alcune variabili a livello nazionale (costo dell’energia, costo del lavoro, una pesante normativa fiscale, i costi della burocrazia); una crescente sovracapacità produttiva legata ad una scarsa razionalizzazione del sistema di filiera; la frammentazione del sistema produttivo.
Quali sono allora gli interventi di politica industriale possibili e necessari per favorire lo sviluppo del settore?
Le risposte a questo interrogativo sono molteplici, ma quella che è emersa con chiarezza dall’intervento di Cerutti è che la possibilità di sviluppo dei vari comparti della filiera presuppongono un ambiente favorevole che stimoli gli operatori ad investire nelle attività tradizionali e in quelle più innovative.
Alla classe politica spetta questo compito, certamente non facile ma necessario, che è di guida e di indirizzo per superare il momento difficile e tracciare un sistema efficiente di regolazione e di intervento che dia un futuro al settore.
Ed ecco allora , nella visione di Cerutti, delinearsi un “pacchetto” di misure precise e mirate ritenute essenziali allo scopo.
Tra le misure indispensabili è stata evidenziata, innanzitutto, la riattivazione del credito agevolato e del credito d’imposta per gli investimenti in innovazioni tecnologiche, unite ad una semplificazione dell’iter burocratico per accedere ai fondi.
Inoltre, per correggere lo svantaggio competitivo delle imprese “energy intensive”, sono state indicate misure di esenzione dal pagamento delle accise sul gas per uso industriale e di promozione di impianti di cogenerazione.
Tra gli interventi di importanza prioritaria diretti a favorire l’espansione del mercato e della domanda, sono state avanzate le proposte dirette a reintrodurre il credito d’imposta sugli acquisti di carta, a migliorare l’efficienza del sistema distributivo dei giornali, a promuovere la lettura, anche attraverso una più penetrante azione di stimolo verso i giovani.
Ma il ventaglio degli interventi è molto più ampio e ricomprende una varietà di azioni il cui impatto avrebbe un effetto rivitalizzante per tutte le componenti della filiera: dal maggiore supporto alle aziende esportatrici, al potenziamento di iniziative di business intelligence dei mercati esteri; dalla detassazione degli utili di imprese che aumentano la capitalizzazione, alla limitazione del carico fiscale per aziende “labour intensive” quali quelle editoriali; dalla modifica di sistemi di tassazione che sfavoriscono imprese a bassa redditività, alla conferma e all’estensione della detassazione degli straordinari e alla riduzione dei contributi; dalla tutela del valore dei contenuti editoriali, all’impulso ai processi di liberalizzazione dei mercati dell’energia.
Si tratta di richieste di intervento il cui obiettivo, secondo Cerutti, è quello di realizzare un sistema di filiera più competitivo, eliminando soprattutto fattori di svantaggio di chiara qualificazione strutturale ed aprire alle imprese prospettive più favorevoli legate ad un mercato che abbia uno sviluppo più sostenuto di quanto avvenuto negli ultimi anni.
Roma, 9 ottobre 2008 |