PARLAMENTO EUROPEO: TV DIGITALE PLURALISTA E NO ALLA PIRATERIA
Il Parlamento europeo ha approvato il 27 aprile scorso una risoluzione sulla transizione dal sistema televisivo analogico a quello digitale nella quale viene sottolineata la necessità di garantire il pluralismo dell’informazione e di combattere la pirateria informatica.
La risoluzione, approvata in base alla relazione predisposta dal parlamentare francese Henri Weber, muove dalla considerazione che le nuove tecnologie audiovisive dovrebbero innanzitutto permettere la diffusione di un'informazione pluralista e di programmi di qualità, accessibili a un crescente numero di cittadini. E' quindi essenziale che la società dell'informazione nel suo complesso, inclusi i servizi audiovisivi, segua uno sviluppo sociale, regionale, culturale e linguistico equilibrato e che, per evitare nuove forme di esclusione e, in particolare, il “digital divide” tutti i cittadini possano beneficiare delle sue ricadute positive.
Tenuto presente il ruolo della televisione nella società globale e per prevenire conseguenze negative sul piano sociale, l'accompagnamento della transizione dovrà essere incentrato principalmente sull'interoperabilità delle piattaforme e degli standard e, quindi, sugli interessi dei cittadini e dei consumatori.
Secondo la risoluzione sarà possibile la piena utilizzazione dell’intero spettro dei servizi pan-europei e transfrontalieri soltanto se il passaggio alla piattaforma digitale riguarderà tutta l’Europa.
Nel quadro delle misure specifiche da adottare a livello nazionale, il Parlamento ha raccomandato agli Stati membri di garantire un processo di cambiamento che realizzi un’offerta equilibrata di servizi che apportino un valore aggiunto alla popolazione. All'aumento e alla diversificazione dell'offerta di servizi dovrà corrispondere la possibilità «per tutti» di utilizzarli e occorrerà compiere i dovuti sforzi in termini di educazione digitale ("alfabetizzazione digitale").
A livello europeo, il Parlamento ha affermato l’esigenza di combattere la pirateria, facilitata dalle tecnologie digitali, invitando la Commissione a proseguire i suoi lavori sull'armonizzazione del diritto d'autore, arrivando ad una conclusione al più tardi entro la fine della fase transitoria. L’obiettivo è la creazione di mercati online operanti in conformità con le disposizioni di legge, in grado di offrire contenuti tipicamente europei e di contenere la pirateria informatica.
Nella risoluzione viene poi sottolineato come il rispetto del pluralismo dell'informazione e della diversità di contenuti non sarà automaticamente garantito dall'aumento del numero di canali televisivi e radiofonici ma dovrà attuarsi attraverso una politica attiva e costante dei poteri pubblici.
A tale proposito, è necessario assicurare un livello adeguato di concorrenza e di diversificazione della proprietà dei mezzi di comunicazione, come pure una stretta separazione fra il potere politico e gli interessi dei gruppi di mass media e di comunicazioni elettroniche. Peraltro, gli eventuali interventi pubblici, non dovranno falsare il gioco della concorrenza né essere discriminatori o privilegiare questo o quell'attore del mercato.
Per il Parlamento è inoltre necessario e urgente avviare una consultazione a livello europeo sulle potenzialità della tecnologia digitale per creare le condizioni più favorevoli allo sviluppo dei nuovi servizi audiovisivi e di telecomunicazioni (HDTV, televisione mobile nonché servizi fissi e mobili a banda larga). A tale scopo la redistribuzione delle risorse dello spettro non deve essere lasciata esclusivamente alla legge della concorrenza, ma devono essere adottate misure appropriate in modo che le frequenze liberate si utilizzino principalmente per servizi innovatori, che presentino un'offerta di qualità e una diversità di contenuto.
Nella risoluzione è infine formulato un invito alla Commissione perché promuova un dibattito a livello europeo sul pluralismo e la concentrazione della proprietà dei mass media, in particolare mediante la pubblicazione di un Libro Verde su tale tema.
5 maggio 2006