Roma, 8 giugno 2017 – È stato presentato in FIEG, nella sua sede di Via Piemonte, lo studio #Media4EU, nato dalla cooperazione tra la Fondazione EurActiv e l’Università “Libre de Bruxelles”.
A commentare lo studio – le cui finalità, sostanzialmente legate a proporre forme di maggiore cooperazione transfrontaliera ai fini di supportare una informazione professionale e di qualità a livello europeo, sono state illustrate dal fondatore di EurActiv, Christophe Leclercq – lo stesso Direttore Generale della Federazione editori, Fabrizio Carotti.
Carotti, nell’esprimere il punto di vista della Fieg, che rappresenta la quasi totalità della stampa quotidiana e periodica, ha ricordato come il tema delle risorse (-50% di ricavi complessivi negli ultimi dieci anni) sia il punto-chiave per capire in che direzione deve andare l’evoluzione del settore.
Un settore che – ha ricordato infatti Carotti – vede l’intervento di attori che utilizzano l’informazione per realizzare profitti. Le risorse sono necessarie per fare gli investimenti per l’adeguamento tecnologico e per continuare a garantire una informazione qualificata, credibile e affidabile, quella assicurata dai brand di qualità. E l’erosione delle risorse passa anche per l’azione dei grandi player del digitale, che raccolgono pubblicità online per più del doppio di quanto riesca a fare l’editoria quotidiana e periodica nel suo complesso, anche utilizzando dati degli utenti di terzi. Anche per questo – ha annunciato – la Fieg ha collaborato con altre Associazioni alla realizzazione di un Libro Bianco che chiederà, tra l’altro, a tutti i protagonisti del mercato digitale di garantire trasparenza nelle regole, negli utilizzi e nei risultati.
Una collaborazione, al di là di questi aspetti regolatori, va però senz’altro cercata - ha detto Carotti – e infatti la Fieg ha concluso un accordo strategico con Google basato proprio sulla condivisione di know how, dell’utilizzo dei dati degli utenti, del riconoscimento del diritto d’autore per i contenuti giornalistici. Non sono battaglie di retroguardia, ma sono azioni necessarie per il riconoscimento del valore del prodotto-giornale. E’ poi fondamentale interrogarsi sull’evoluzione del ruolo e della funzione del giornalismo (o dei giornalismi) oggi. Le regole stesse devono essere adeguate ad un mondo che è cambiato e continua a cambiare. Se è vero come qualcuno ha detto che “il giornalista si preoccupa della notizia, ma non si preoccupa di venderla”, oggi è invece necessaria una stretta integrazione e cooperazione tra la parte creativa e quella commerciale dell’editoria giornalistica al fine di garantire e riaffermare l’insostituibile ruolo, anche per i valori stessi della democrazia, di una informazione di qualità, affidabile e credibile.
In allegato e di seguito riportiamo il comunicato stampa diffuso congiuntamente da OTM/Media Duemila e da EurActiv nonché lo studio, diviso nelle slide di presentazione della ricerca e nelle slide focalizzate sul tema dei social media e delle fake news.