CONTRATTO GIORNALISTI: PER LA QUARTA VOLTA LA FNSI ABBANDONA IL TAVOLO DELLE TRATTATIVE.
Interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto giornalistico.
Per la quarta volta dall’inizio delle trattative la FNSI ha abbandonato il tavolo del confronto che era stato faticosamente riaperto.
Cio’ malgrado esso avesse fatto registrare – come la FNSI ha riconosciuto – “positivi avanzamenti nella trattativa”, dovuti tutti alle aperture degli editori sulle questioni del lavoro on-line, della disciplina del lavoro autonomo e degli aspetti economici, nonche’ alla rinuncia degli editori ad importanti richieste sulla regolamentazione dei rapporti sindacali sul regime degli aumenti periodici di anzianita’ e sul regime economico di nuovi assunti.
A quasi un anno e mezzo dall’inizio della trattativa la FNSI non solo si arrocca nuovamente sulla difesa ad oltranza del sistema di vincoli e garanzie che sta soffocando la stampa italiana, ma ne chiede la integrale estensione anche ai nuovi mezzi che stanno nascendo ed anche a categorie di lavoratori non dipendenti.
D’altro canto rifiuta il rispetto delle regole imposte dalla legge – come nel caso delle norme disciplinari che tutte le aziende italiane hanno gia’ adottato – o da accordi confederali gia’ recepiti, come nel caso degli aumenti retributivi che si pretende siano superiori ai parametri previsti dal protocollo governativo del ’93 sulla politica dei redditi.
Ancora una volta, insomma il sindacato dei giornalisti dimostra di non voler comprendere come e quanto il mondo produttivo sia cambiato, come l’epoca delle garanzie assolute sia tramontata, come la difesa dei diritti debba necessariamente accompagnarsi al rispetto dei doveri.
Si tratta di un approccio che, se accettato, ingesserebbe definitivamente l’impresa editoriale proprio nel momento in cui essa ha bisogno di maggior flessibilita’ per cogliere le nuove occasioni offerte dal mercato e per fronteggiare la concorrenza dei nuovi operatori che, liberi da vincoli e regole soffocanti, si affacciano sulla scena dell’informazione.
Questa ennesima rottura dimostra che il contrasto non riguarda solo il livello maggiore o minore dei costi da far gravare sulle imprese, ma proprio la filosofia complessiva della gestione dell’impresa editoriale, del suo futuro, della sua capacita’ di restare efficacemente sul mercato.
Roma 28 novembre 2000