Roma, 
18 luglio 2010 - "Gli emendamenti al ddl intercettazioni presentati nelle 
ultime ore da diversi parlamentari, particolarmente dalla presidente Bongiorno, 
ma anche da altri autorevoli componenti, di maggioranza e opposizione, della 
commissione Giustizia e da altri parlamentari ancora come l’on. Mazzuca – 
afferma Malinconico – contengono passi in 
avanti nella composizione tra tutela della privacy e garanzia del diritto di 
cronaca. Mi riferisco alla previsione di strumenti di filtro per eliminare 
all’origine le intercettazioni che attengono a fatti squisitamente privati. E 
agli emendamenti che limitano le sanzioni per la pubblicazione di 
intercettazioni non più segrete solo al caso di registrazioni delle quali il 
magistrato ha ordinato la distruzione. Per il resto – sottolinea 
ancora il presidente della Fieg – deve valere esclusivamente il 
rafforzamento degli strumenti, interni al processo, di prevenzione dell’uscita 
di documenti e non la compressione del diritto di cronaca quando le notizie sono 
già uscite. Vanno quindi semmai aggravate le responsabilità dei titolari degli 
uffici di Procura, degli investigatori e dei delegati alle intercettazioni, che 
allo stato attuale andrebbero esenti da sanzioni o verrebbero puniti con 
sanzione inferiore a quella inflitta ai giornalisti. Il che è paradossale”.
La 
Fieg “è 
consapevole dei profili di ammissibilità che si pongono per taluni di questi 
emendamenti. Ma è anche consapevole che il problema è di condivisione politica 
del testo, sul quale auspica il maggior consenso possibile delle forze 
politiche, in considerazione della rilevanza costituzionale della materia. 
L’inammissibilità è uno strumento procedurale di disciplina dell’andamento dei 
lavori parlamentari, ma non esclude la possibilità che il Parlamento si 
riesprima nel merito. Ciò anche per evitare che le Camere siano costrette a 
reintervenire subito dopo, con una correzione del testo eventualmente appena 
approvato. Correzione che si renderebbe assolutamente necessaria – 
conclude Malinconico – se lo sbarramento a emendamenti di 
correzione in senso costituzionale del ddl venisse da profili solo procedurali. 
Ed è alla reale e sostanziale volontà delle forze politiche sul merito del 
provvedimento che la 
Fieg guarderà con la massima 
attenzione”.