Roma, 2 ottobre 2007 -Il decreto fiscale collegato alla Finanziaria 2008 prevede una serie di tagli all’editoria giornalistica tra i quali la riduzione dei contributi diretti e delle agevolazioni postali per gli abbonamenti ai quotidiani e ai periodici.
É questo l’ennesimo intervento a danno di un settore che attraversa profondi mutamenti e che richiederebbe, invece, maggiore sostegno e ben altre attenzioni. Negli ultimi anni sono stati soppressi – già dal precedente governo – i crediti di imposta per l’acquisto della carta e per gli investimenti, non è stato rifinanziato il credito agevolato né il fondo per la mobilità dei giornalisti.
Ove si tenga conto che per altri settori editoriali o per altre attività ricreative e culturali la stessa manovra finanziaria prevede sostanziali aumenti di risorse pubbliche (sono aumentati di 10 milioni di euro i fondi per il sostegno alle televisioni locali, di 50 milioni i finanziamenti per lo sviluppo della larga banda e di 20 milioni gli investimenti per il passaggio al digitale, è stato istituito un credito di imposta nel settore della produzione, distribuzione ed esercizio cinematografico per un importo di 30 milioni, i fondi allo sport sono cresciuti di 304 milioni di euro) se ne può solo dedurre che l’informazione giornalistica non è considerata un valore di interesse generale meritevole di essere protetto.
É necessario che il Parlamento corregga questa impropria visione del ruolo dell’editoria stampata e a tal fine la Fieg si impegnerà in tutte le sedi affinchè ciò avvenga.
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