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LEGGE GASPARRI: LA CAMERA RIESAMINERA' SOLO SETTE ARTICOLI. COMUNICATO DELLA FIEG
Replica della Federazione Italiana Editori Giornali alla decisione della Camera di escludere dal riesame il comma 7 dell'articolo 15 del disegno di legge Gasparri, relativo alle telepromozioni.

La Camera dei deputati nella seduta di oggi 21 gennaio ha approvato la proposta del presidente della Commissione trasporti Paolo Romani di limitare il riesame della legge Gasparri, che il 15 dicembre scorso il presidente della Repubblica aveva rinviato alle camere sollevando dubbi di legittimità, ai soli sette articoli ritenuti oggetto delle osservazioni di Ciampi. In particolare saranno riesaminati l’articolo 2, comma g, che definisce il Sic (sistema integrato della comunicazione) e il 15, commi da 1 a 6, che disciplina i limiti alla raccolta di risorse nel Sic. Non sarà, invece, oggetto di riesame da parte della Camera dei deputati il comma 7 dell’articolo 15 relativo alle telepromozioni.

In proposito la Fieg ha emanato il seguente comunicato:

“La decisione della maggioranza di escludere dal riesame della legge Gasparri la disciplina delle telepromozioni è sconcertante” è il commento della Fieg alla decisione assunta oggi da Montecitorio.

”Quello della raccolta pubblicitaria- continua la Fieg - è uno dei tre punti affrontati dal messaggio del Capo dello Stato che, richiamandosi alle sentenze della Corte Costituzionale, ha sottolineato la necessità di evitare “il pericolo dell’inaridimento di una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa.”

Le telepromozioni, che sono sicuramente una forma di pubblicità, sono anche l’unica forma di pubblicità sulla quale la Gasparri interviene, ampliandone l’utilizzabilità da parte delle emittenti private. Se si vuole rispettare la parte del messaggio del Capo dello Stato che riguarda la raccolta pubblicitaria, l’intervento sulla disciplina delle telepromozioni introdotto dalla Gasparri è, quindi, il minimo indispensabile, che, forse, non basta a sventare i pericoli denunciati dal Presidente della Repubblica, ma senza il quale quei pericoli diventerebbero certezza.

La maggioranza parlamentare, invece, da un lato, ha dichiarato di volersi attenere alle indicazioni del Capo dello Stato e, dall’altro, ha rifiutato che la norma sulle telepromozioni potesse essere inserita tra quelle delle quali si potrà discutere. La contraddizione è evidente, come evidente è la negazione della affermata “logica di sistema”, visto che l’unico sistema del quale ci si preoccupa è quello televisivo.

Malgrado tutto – conclude la Fieg – attendiamo con fiducia l’ulteriore discussione parlamentare, esprimendo, ancora una volta, l’auspicio che prevalga il buon senso e la moderazione e che, alla fine, si riesca almeno ad evitare che lo squilibrio esistente in Italia tra televisione e carta stampata aumenti invece di diminuire.”


Roma, 21 gennaio 2004


  
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