FIEG: FERMATE L'ALLUVIONE PUBBLICITARIA TV
Disegno di legge 1138.
Dichiarazioni del Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali Mario Ciancio Sanfilippo
Da anni sosteniamo che l'eccesso di offerta pubblicitaria in televisione penalizza la carta stampata e da anni ci sentiamo rispondere da Rai e Mediaset che non è vero, perchè quello della pubblicità televisiva e quello della pubblicità sui giornali sono mercati separati e non comunicanti e che anzi un allargamento della pubblicità televisiva, in ultima analisi, giova anche alla carta stampata. Ora uno che di televisione se ne intende, l'amministratore delegato di Mediaset, Andreani, dice che l'operazione Seat-Tmc non sottrarrà quote di mercato a Rai e Mediaset, ma alla radio e alla carta stampata. Il che, evidentemente, significa che un incremento del volume della pubblicità televisiva riduce gli spazi per la carta stampata. Come abbiamo sempre affermato.
Noi non vogliamo entrare nel merito dell'operazione Seat-Tmc perché non ci compete e perché ci sono competentissime Autorità che se ne stanno occupando. Quello che ci interessa dire è che un ulteriore ampliamento dell'offerta pubblicitaria televisiva infliggerà perdite ulteriori alla carta stampata. Quell'operazione, quindi, rende ancora più necessaria e ancora più urgente un maggiore contingentamento della pubblicità televisiva, per evitare quella rovinosa concorrenza tariffaria che taglierebbe fuori il mezzo stampato.
Maggiore competitività all'interno del sistema televisivo ma, contemporaneamente, maggiore equilibrio tra sistema televisivo e sistema dell'informazione stampata: è quello che il disegno di legge n. 1138 si prefigge pur con mille cautele e distinguo. Quel disegno di legge che, se prima era utile, oggi - alla luce del nuovo assetto televisivo che si profila - diventa il minimo indispensabile per garantire alla carta stampata qualche possibilità di sviluppo.
Roma, 21 settembre 2000