LA FIEG AL MINISTRO DILIBERTO: RIPRISTINARE L'APPELLABILITA' DELLE SENTENZE.
Appellabilità delle sentenze limitatamente alla fattispecie del reato di diffamazione a mezzo stampa.
Roma, 20 gennaio 2000
La Federazione Italiana Editori Giornali comunica:
Il Presidente della Fieg con una lettera inviata al Ministro di Grazia e Giustizia, On. Oliviero Diliberto, ha richiesto l'immediato intervento del Governo per il ripristino della appellabilità delle sentenze di condanna a sole pene pecuniarie limitatamente alla fattispecie del reato di diffamazione commesso con il mezzo della stampa.
Tale appellabilità è stata infatti abolita dalla recente legge 24 novembre 1999, n. 468, che ha modificato il precedente regime previsto dal codice di procedura penale.
Il Presidente della Fieg rileva che le nuove disposizioni determinano una gravissima lesione per tutti i giornalisti coinvolti in processi di diffamazione. Essi, infatti, in caso di condanna alla pena pecuniaria, non avranno più diritto di far valere in un giudizio di secondo grado la proprie ragioni sul merito dei fatti loro imputati, essendo consentito solo il ricorso in Cassazione per motivi di legittimità. Privare gli operatori dell'informazione di uno strumento di tutela giuridica per reati di particolare rilievo, quali quelli relativi ad accuse di diffamazione, significa limitare di fatto la loro possibilità di libera ricerca e comunicazione delle notizie e dei fatti con lesione diretta ed immediata della libertà di stampa.
L'inappellabilità delle sentenze penali produce, inoltre, preoccupanti conseguenze sul piano delle richieste di risarcimento danni, in quanto il giudice civile deve tener conto di quanto deciso in sede penale. E' prevedibile che il pesante contenzioso gia’ esistente sia incrementato dalla nuova disciplina che facilita la presentazione di querele anche per i fatti più risibili, con grave nocumento della situazione economica dei giornalisti e della stabilità di bilancio delle aziende editoriali che sono tenute a rispondere in solido con essi dei danni arrecati con le pubblicazioni.
Per questi motivi il Presidente della Fieg ha richiesto al Ministro di Grazia e Giustizia che venga anche posta allo studio, come da più parti richiesto, a cominciare dal Presidente della Camera, una nuova disciplina delle rettifiche che impedisca il proliferare delle richieste risarcitorie.