Roma, 29 novembre
2007 - La
conversione in legge del decreto legge collegato alla Finanziaria con i pesanti
tagli all’editoria è l’ennesimo preoccupante segnale dello scarso interesse del
governo e della maggioranza per l’editoria stampata del nostro Paese.
L’incremento dei costi per le
spedizioni postali dei giornali di oltre l’8% (e che supera il 15% per le
imprese editrici che più hanno fidelizzato i propri lettori tramite gli
abbonamenti) e la riduzione dei contributi ai giornali delle minoranze
linguistiche e a quelli editi dalle vere cooperative, sottrae importanti risorse
all’editoria giornalistica in un momento particolarmente difficile date le
trasformazioni in atto nel settore.
Gli editori si attendono che si
dia subito avvio all’esame parlamentare del disegno di legge di riforma
dell’editoria apportando allo stesso le necessarie modifiche per ricondurlo ad
utile mezzo di sostegno e di rilancio produttivo per l’editoria
italiana.