Nella polemica sul nuovo disegno di legge del Governo per l'editoria, da parte di qualcuna delle imprese che, secondo il disegno di legge stesso, dovrebbero perdere i contributi pubblici è stato sostenuto che meglio sarebbe ridurre le agevolazioni sulle spedizioni postali - che non vengono toccate dal DDL - in quanto esse servono soprattutto ai grandi editori e quasi niente ai piccoli.

In relazione a tali affermazioni, Renato Minetto, presidente dei periodici medi, e Giancarlo Lunati, presidente dei piccoli periodici aderenti alla Fieg hanno dichiarato:

"Possiamo capire il disappunto di chi vede profilarsi la perdita di un beneficio, in non pochi casi, necessario alla sopravvivenza della propria impresa. Questo non giustifica, però, l'attacco alle agevolazioni sulle spedizioni postali che, essendo riconosciute per ogni copia spedita, agevolano tutte le imprese in proporzione al loro utilizzo dell’abbonamento postale ed agiscono, di fatto, soprattutto a beneficio di quegli editori che, non avendo una consistente distribuzione in edicola, utilizzano esclusivamente o prevalentemente le spedizioni postali per diffondere le proprie pubblicazioni.

A ciò si aggiunga che con la trasformazione che entrerà in vigore il prossimo mese di ottobre è prevista una tutela particolare per l'editoria minore. Questa, infatti, potrà fruire di anticipazioni e maggiorazioni forfettarie nel godimento dei nuovi contributi.

Attenzione, quindi, ad evitare che, per difendere il beneficio di pochi, si elimini una misura che serve a tutti e soprattutto all'editoria minore".