Roma, 12 luglio 2007 - "Non si dirà mai con abbastanza forza che è
inaccettabile un sistema che preveda delle sanzioni nei confronti di chi viene a
conoscenza e pubblica notizie di carattere riservato se non si definisce con
chiarezza chi è responsabile della tutela della riservatezza e non si sanziona
anzitutto chi sia venuto meno a tale sua responsabilità".
È l'opinione del presidente della Fieg, Boris Biancheri, al quale i cronisti hanno chiesto un commento sulla Relazione del Garante per la protezione dei dati personali e in particolare ai passaggi relativi ai rapporti fra privacy e giornalismo.
"La relazione del Garante - ha detto Biancheri - è stata senza dubbio di alto livello intellettuale e di grande coerenza. Su un tema che riguarda da vicino l'editoria, quello della privacy e giornalismo - un tema importante cui il fenomeno delle intercettazioni ha dato recentemente particolare rilievo - il Garante ha osservato che nell'attuale sistema normativo vi sono aspetti che vanno approfonditi e chiariti e tra questi vi è quello dei soggetti cui è affidata la tutela della riservatezza".