> Sala stampa > FIEG ALL'UE: SEPARARE PUBBLICITA' E PROGRAMMI
  


FIEG ALL'UE: SEPARARE PUBBLICITA' E PROGRAMMI
La Fieg invita il Consiglio dei ministri europeo ad adoperarsi per il ripristino del principio di separazione tra pubblicità e programmi

Roma, 15 dicembre 2006 - Con un comunicato emesso all’indomani della votazione del Parlamento europeo sulla proposta di revisione della direttiva televisione senza frontiere presentata dalla Commissione a dicembre dello scorso anno, l’Associazione europea degli editori di giornali quotidiani (ENPA), ha manifestato le più vive preoccupazioni per le disposizioni approvate in materia di pubblicità televisiva. Le questioni attinenti alla pubblicità sono state tra le più controverse nel corso della votazione. L’ENPA sostiene che “debba esservi una chiara separazione tra pubblicità e programmi” dichiarandosi contraria “all’adozione di tecniche che non rispettino il principio della separazione”.

Per questi motivi l’Associazione europea degli editori si è rivolta agli esponenti di tutte le parti politiche perché in seno al Consiglio, quando si dovrà adottare una posizione comune venga assolutamente rispettato il principio della separazione tra pubblicità e contenuti dei programmi. Per l’ENPA, “l’indebolimento di tale principio costituisce una grave minaccia per la credibilità dei media”.

La posizione dell’Associazione europea è pienamente condivisa dalla Federazione italiana degli editori di giornali.

Secondo il Presidente della Fieg, Boris Biancheri, il testo votato a Strasburgo è assai deludente, almeno per quanto riguarda le disposizioni in materia di pubblicità. In pratica, a telepromozioni e sponsorizzazioni non è stato posto alcun limite quantitativo, come se non fossero, soprattutto le prime, forme di pubblicità a tutto tondo. “É una sorta di “fictio iuris” inaccettabile, anche perché la forza di penetrazione e di persuasione delle telepromozioni è notevolmente più elevata di quella che può venire da ogni altra forma di comunicazione commerciale”.

Altrettanto negativa è la riduzione da 45 a 30 minuti dell’intervallo minimo tra un break pubblicitario e l’altro.

Quanto al cosiddetto product placement, vale a dire la presenza di prodotti a scopi promozionali nei programmi, è stato vietato soltanto formalmente: il ventaglio delle eccezioni è molto ampio con l’implicita conseguenza dell’abbandono del principio della separazione tra programmi e pubblicità, caposaldo della normativa attualmente in vigore.

 “L’auspicio – conclude la nota del Presidente della Fieg – è analogo a quello formulato dall’ENPA: vale a dire che in seno al Consiglio europeo dei ministri venga ripristinato il principio della separazione tra pubblicità e programmi e vengano più rigorosamente limitati i tempi di trasmissione della prima. Questo nell’interesse del pubblico e anche degli altri media”.



  
Utente
Password  

 
 
 
 
 









































































































































































































































Copyright 2006 Federazione Italiana Editori Giornali - Tutti i diritti riservati     Realizzazione StephenSoftware S.r.l.     Web designer Felipe Risco     Migliore visualizzazione con risoluzione 1280x1024