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LA FIEG SULLE INTERCETTAZIONI: NO A SANZIONI PER GLI EDITORI
La posizione della Fieg sul tema della responsabilità degli editori in tema di divulgazione delle intercettazioni, come espressa al termine dell'incontro presso la Commissione Giustizia del Senato.

Roma, 19 luglio 2006 – “La responsabilità della divulgazione delle intercettazioni è dei soggetti che ne hanno la disponibilità per ragioni del loro ufficio e non dei giornali che esercitano unicamente il proprio diritto ad informare”.
É quanto ha affermato il Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), Boris Biancheri, nel corso dell’audizione, svoltasi oggi pomeriggio presso la Commissione Giustizia del Senato, in merito all’indagine conoscitiva sul fenomeno delle intercettazioni.
“La previsione di sanzioni a carico degli editori delle testate giornalistiche che pubblichino il contenuto di intercettazioni giudiziarie – ha sostenuto il Presidente della Fieg – è sconcertante, perché lede il diritto costituzionale alla libera manifestazione del pensiero – di cui il diritto di cronaca è la principale estrinsecazione – ed è destinata a produrre effetti negativi sull’economia delle aziende e nei rapporti tra editori e direttori.”
La normativa vigente già garantisce il necessario equilibrio tra il diritto alla libertà di informazione e il diritto alla riservatezza delle persone e contempera opportunamente tre diritti diversi: il diritto dello Stato a non vedere compromesse le indagini, il diritto dell’imputato a non essere considerato colpevole fino a prova contraria e il diritto – non meno importante – dell’opinione pubblica ad essere informata e della stampa ad informare.
Per la Fieg, inoltre, la previsione di una responsabilità dell’editore non tiene conto delle modalità di funzionamento dei ruoli all’interno delle aziende giornalistiche: si determinerebbe una ingerenza – indebita ma giustificata dai rischi delle sanzioni comminate – degli editori nelle informazioni pubblicate dai giornali, con il rischio di una vera e propria censura interna che inciderebbe sulla libertà e sull’autonomia dell’attività giornalistica, che tutti – a parole – sostengono di voler perseguire.
Occorre individuare correttamente – ha concluso Biancheri – le effettive responsabilità perseguendo efficacemente quelle condotte che in concreto violano la normativa e non sanzionando le attività di chi esercita il proprio diritto/dovere ad informare.
Nella pagina ‘documenti’ all’interno di questo sito è disponibile il testo integrale dell’audizione.


  
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