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NOTA DEL PRESIDENTE FIEG SUL CONTRATTO GIORNALISTICO APPARSA SU EUROPA DELL'8 NOVEMBRE
Dichiarazioni di Boris Biancheri sulla posizione degli editori nella vertenza per il rinnovo del contratto giornalistico.

La proposta degli editori formulata il 22 settembre c.a. di procedere alla stipulazione di un accordo ponte per superare la fase di stallo in cui era caduta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico, tenuto conto della inconciliabilità delle rispettive piattaforme, era stata accolta nei suoi elementi essenziali dalla Federazione Nazionale della Stampa. In particolare gli editori avevano proposto di prorogare per due anni la durata della parte normativa del contratto, di definire per lo stesso periodo i nuovi minimi economici tabellari e di dare soluzione ad alcuni problemi previdenziali della categoria interessanti l’Inpgi ed il Fondo complementare.

L’accordo non è stato raggiunto in quanto la Federazione Nazionale della Stampa ha condizionato la sua definizione all’acquisizione di precise assicurazioni da parte degli editori sulla “sterilizzazione” nei prossimi due anni dell’intera legge Biagi nonché della legge sui contratti a tempo determinato e sull’impegno ad affrontare nel prossimo rinnovo contrattuale prorogato al 2007 i problemi del lavoro autonomo per modificarne la disciplina in vigore.

La Fieg ha opposto l’impossibilità di abrogare con intese contrattuali leggi dello Stato e di assumere qualsiasi impegno sulla delicata materia del lavoro autonomo che, oltre tutto, per le sue caratteristiche non rientra nei limiti del normale mandato affidatole dalle aziende per la definizione del contratto di lavoro dei giornalisti dipendenti.

Da parte degli editori è stato anche fatto presente che i due punti sollevati dalla Fnsi sono già contemplati negli accordi esistenti, e non si vede come possano costituire un elemento ostativo alla positiva conclusione del negoziato. Inoltre, che la legge Biagi, entrata in vigore nel settembre del 2004, non ha di fatto trovato ancora applicazione nel settore della stampa per l’oggettiva difficoltà di utilizzazione da parte delle imprese delle nuove forme contrattuali previste mentre per le nuove disposizioni in materia di distacco di personale e di trasferimento di rami d’azienda non si sono determinate situazioni tali da richiederne l’utilizzazione. E’ quindi possibile che tale situazione rimarrebbe immutata anche nei prossimi due anni rendendo superflue, quindi, dichiarazioni o intese specifiche in aggiunta a quelle previste dall’accordo del 9 luglio 2003 che impegna le parti ad approfondire gli aspetti applicativi delle nuove disposizioni di legge.

Per quanto concerne la legge sui contratti a tempo determinato è stato precisato alla Federazione della Stampa che l’attuale normativa contrattuale sulla materia, ne ha già anticipato i contenuti, sia per le causali di stipulazione consentite che per i limiti di utilizzazione ammessi, per cui la proroga biennale della normativa in questione avrebbe automaticamente mantenuto tali condizioni senza necessità di riferimento esplicito alla nuova regolamentazione legale.

In materia di lavoro autonomo la Fieg ha infine ricordato che la disciplina contrattuale introdotta nel 2001, ad integrazione delle disposizioni contenute nel Codice civile, per il suo contenuto e per le garanzie che già prevede per tali tipi di prestazione, non appare suscettibile di ulteriore evoluzione salvo a snaturare la tipicità del lavoro autonomo per attrarlo nell’ambito della subordinazione, effetto che gli editori non intendono assolutamente produrre onde non limitarsi l’unica forma di flessibilità del lavoro giornalistico che possono utilizzare in presenza di una normativa contrattuale del lavoro subordinato estremamente rigida.

Non sono quindi in grado di assumere alcun impegno diretto ad ipotecare la propria posizione nella futura contrattazione.

In conclusione: la Fieg ritiene che la mancata definizione dell’intesa sulla soluzione ponte sia la conseguenza di due richieste della Federazione della Stampa che, nell’attuale quadro legislativo e contrattuale, sono superflue o anti-giuridiche e da una richiesta di anticipare determinazioni che appartengono ad altri quadri contrattuali futuri.

Boris Biancheri
Presidente
Federazione Italiana Editori Giornali

Europa, 8 novembre 2005


  
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