Lo studio “Innovazioni nei quotidiani” è stato presentato oggi a Roma presso la Federazione italiana editori giornali.
Il Presidente della Fieg, Amb. Boris Biancheri, ha introdotto i lavori ricordando come la presentazione dello studio, realizzato da Innovation Media Consulting Group per l’Associazione internazionale degli editori di quotidiani (WAN), sia diventato un appuntamento annuale di grande interesse nel panorama internazionale di studi sui media.
In particolare, Biancheri ha sottolineato come le tecnologie stiano fornendo significativi contributi di efficienza e di produttività al settore dell’editoria giornalistica, sia come risorse finalizzate a conseguire benefici in termini di operatività, di minori costi di produzione, di tempestività e di qualità, sia in quanto fattori di supporto di attività fondamentali per le aziende come il “customer management”, il marketing, e le fasi di distribuzione e di vendita dei prodotti.
I giornali – per il Presidente della Fieg – sono già capillarmente presenti nell’area della multimedialità con siti web che hanno conseguito risultati di eccellenza in termini di contatti. Lungi dall’essere soppiantata dall’avvento dei newmedia, la carta stampata ha saputo integrarsi con l’informazione online, smentendo i tanti profeti di sciagure che, all’avvento di ogni tecnologia nuova, recitano il “de profundis” per i giornali.
Per Biancheri è stata proprio la capacità del management editoriale di intercettare gli umori del mercato e la disponibilità dei lettori di recepire nuove offerte ben calibrate a determinare quel fenomeno tutto italiano della vendita di libri allegati ai quotidiani che è diventato un “case study” mondiale. Nel 2003 i libri venduti in edicola con quotidiani e periodici sono stati 62 milioni di copie. Nel 2004 è stata raggiunta la cifra di 74 milioni di copie; nel 2005 è probabile che questo numero sarà superato. Sono ordini di grandezza che testimoniano della straordinaria forza del “brand” rappresentato dalle testate giornalistiche e della loro capacità di coinvolgere il pubblico nelle scelte di mercato.
Il settore dell’editoria sta dimostrando dunque grande vitalità e vivacità, nonostante le difficoltà presenti nel mercato.
L’intervento di Claude E. Erbsen, direttore di Innovation, è stato tutto centrato sulla convergenza multimediale. Lo sviluppo di software societari in grado di gestire piattaforme multimediali (quotidiani, televisione, radio, Internet, telefonia mobile) offre grandi opportunità anche sul piano pubblicitario avendo gli inserzionisti la disponibilità di multipiattaforme particolarmente efficaci per veicolare i loro messaggi.
Le innovazioni, per Erbsen, riguardano anche le prime pagine. Quotidiani tradizionali come “Le Monde” e il “New York Times” hanno ridisegnato le loro prime pagine, riducendone drasticamente l’affollamento e dando più spazio alle immagini. Per il direttore di Innovation la prima pagina rappresenta uno strumento di marketing tra i più potenti a disposizione dei quotidiani.
Come migliorare i quotidiani? Erbsen ha ricordato il decalogo delineato da Juan Antonio Giner nello studio di Innovation: testate come veri e propri marchi, grandi e colorati; semplicità redazionale; titoli grandi e forti; prime pagine simili a poster; responsabilità redazionale da attribuire unicamente al direttore del quotidiano; indici e sommari chiari, da collocare in prima pagina; evitare ogni rinvio a pagine interne con salti poco graditi dai lettori; prime pagine con poca pubblicità; sorprendere ogni giorno i lettori; variare la formula redazionale, cambiando la collocazione degli editoriali.

21 giugno 2006