Roma, 27 luglio 2011 - Nel commentare i resoconti trimestrali delle otto
società editrici quotate, il Presidente della Fieg Carlo
Malinconico ha rilevato come la situazione del settore
dell’editoria giornalistica sia caratterizzata da luci e ombre: le prime da
collegare al ritrovato equilibrio gestionale delle imprese; le seconde, ad un
andamento declinante del mercato, sia sul piano delle vendite sia su quello
della pubblicità.
“Ed è proprio la pubblicità – ha affermato oggi Malinconico –
a destare grandi preoccupazioni. Nei primi cinque mesi dell’anno, rispetto al
corrispondente periodo del 2010, gli investimenti pubblicitari hanno fatto
registrare una flessione del 2,8% e la stampa è stato il mezzo che più di ogni
altro ha fatto le spese di questa evoluzione negativa con un calo del 5% che ha
contribuito a ridurre ulteriormente la sua quota di mercato (dal 24,8 al
24,2%)”.
Per il Presidente della Federazione editori “si tratta di dati oggettivamente
preoccupanti, soprattutto per i quotidiani (-4%), mentre i periodici, sia pure
in arretramento (-1,4%), dimostrano una maggiore capacità di tenuta”. “Per
le testate free – ha aggiunto Malinconico – i dati sono addirittura drammatici
(-51,3%), considerando la circostanza che la pubblicità costituisce la loro
unica fonte di ricavo”.
Per Malinconico, “un simile stato di cose non può non preoccupare
quanti hanno a cuore la sopravvivenza di una stampa libera e economicamente
indipendente, unica condizione perché il pluralismo rimanga una realtà
effettiva e non una mera enunciazione di principio”.