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DALL'INCONTRO IN FIEG: “DAL GIORNALE AL PIXEL E RITORNO“
Non buttiamo la carta, aiuta a rallentare l'informazione per capirla

Roma, 4 ottobre 2011 - “La lettura su carta è più veloce, fa ricordare più argomenti ed induce ad analisi più attente e profonde. Il lettore di carta stampata percepisce con più chiarezza e velocità le priorità dell’agenda pubblica. Non buttare la carta significa contribuire alla crescita del Paese con una strategia pertinente che combina pixel e cellulosa”.

Questi alcuni dei motivi emersi dall’incontro organizzato dalla Fieg con la collaborazione dell’Osservatorio Tuttimedia e la partecipazione di Derrick de Kerckhove che inducono a ritenere che il percorso dal giornale al pixel non è un percorso a senso unico e che leggere i giornali stampati è utile per essere informati.
 
“Il giornale cartaceo – ha sostenuto il Presidente della Fieg, Carlo Malinconico - crea un valore che è difficile da quantificare. L'invito a riflettere su uno strumento che ancora oggi crea un valore immateriale non trascurabile inizia con il seminario odierno, per accendere i riflettori su un oggetto, il giornale di carta, che ha costituito, costituisce e continuerà a costituire un utile strumento di crescita per ogni settore della comunità.”
 
“In questo sforzo di riflessione – ha proseguito Malinconico – cercheremo i segnali deboli per anticipare le rotture ed evitare i fallimenti ed inviteremo ogni voce. Il seminario di oggi avvia un percorso di analisi, partendo dalle caratteristiche di un mezzo, la carta, che per secoli ci ha aiutato a crescere. Le peculiarità della carta non sembrano essere diventate obsolete con l’affermazione dei nuovi strumenti del comunicare. Frenare l’entusiasmo eccessivo senza per questo voler mettere in discussione le meraviglie della Rete è pratica insolita per i nostri tempi, ma non meno importante.”
 
Derrick de Kerckhove ha rilevato che il Ministero dell’Istruzione dovrebbe promuovere una corretta educazione ai media. Il lettore digitale deve continuamente prendere decisioni. Quale link seguire e quale ignorare. I giovani sono tentati dalle distrazioni multimediali. Rischiano di essere sopraffatti dalla quantità di informazione a disposizione. Il risultato è che spesso finiscono per essere disorientati dal Web e non ricordano bene perché e come sono arrivati ad un punto.
 
Memorizzare, archiviare o elaborare dati attraverso l’utilizzo di risorse hardware e software distribuite dalla Rete, il cloud computing insomma - afferma Derrick de Kerkchove - esteriorizza le nostre personali capacità cognitive mentre i limiti che la carta impone ci inducono a far crescere in noi una nuova intelligenza per riflettere, pensare e agire:  “Le notizie lette su carta si ricordano di più. Allora stampa l’articolo” come ha consigliato il giornalista e scrittore americano Todd Wasserman, che titola il suo blog del 20 agosto scorso con questa proposta che sembra stridere con i tempi di Internet.
 
In conclusione De Kerckhove, fautore della Rete, ha affermato: “La lettura è anche un problema di editoria ma è soprattutto un sistema più complesso collegato alla psicologia legata all’esperienza di lettore su mezzo cartaceo dove la parola si ferma, si fissa nella mente. Ciò sta a significare che la capacità cognitiva si sviluppa e cresce dentro di noi. La carta mantiene dunque il cervello dentro il corpo. Il cervello esterno quale protesi cognitiva è lo schermo che esteriorizza la capacità cognitiva. Oggi non abbiamo più memoria perché ci stiamo abituando ad averla fuori dal nostro corpo. Pensiamo al cloud computing quale memoria universale, dove contiamo di conservare ogni nostro segmento di conoscenza”.
 
 
 


  
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