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MALINCONICO: “QUALITA' DELL'OFFERTA EDITORIALE, INNOVAZIONE E RISPETTO DELLE REGOLE“
Il Presidente Fieg al Convegno sul precariato promosso a Firenze dall'Ordine nazionale dei giornalisti

Firenze, 8 ottobre 2010 - “La qualità dell’offerta editoriale è il valore distintivo su cui puntare nella competizione tra i diversi media, pur in un contesto tra i più difficili di sempre, tra precarie condizioni di mercato e attacchi alla libertà di stampa. Occorre innovare il modo di fare informazione e il processo richiede collaborazione tra editori e giornalisti, adeguata ai nuovi processi del lavoro ma nel rispetto delle regole". Lo ha affermato Carlo Malinconico, Presidente della Federazione Italiana Editori Giornali, intervenendo a Firenze al convegno “Giornalisti e giornalismi Libera stampa, Liberi tutti” organizzato dall’Ordine dei Giornalisti”.
 
“Tradizionalmente – ha ricordato il Presidente della FIEG  - le aziende editoriali hanno un nucleo redazionale, formato da giornalisti con contratto di lavoro subordinato retto dal CCNL. A tale nucleo si aggiunge un insieme di collaboratori, disposti in cerchi concentrici: da quelli con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, a quelli con rapporto libero-professionale, esperti nelle diverse materie, semplici informatori non giornalisti. Il ricorso a competenze diversificate, che per loro natura non possono fare parte del corpo redazionale, contribuisce in misura importante alla qualità del prodotto giornalistico”. “A queste diverse figure – ha aggiunto - corrisponde un trattamento diverso, sia in termini retributivi che previdenziali, fermo restando che in ogni caso, anche quando non è applicabile il CCNL, va riconosciuto un corrispettivo in funzione “della quantità e qualità del contributo effettivamente prestato”.
 
Dopo aver ricordato che gli editori hanno condiviso, nell’accordo sindacale del 13 luglio 2011 di rinnovo del biennio economico, l’esigenza di approfondire le modalità di utilizzazione del contratto di lavoro autonomo nel settore giornalistico, istituendo una Commissione a tale fine, il Presidente della FIEG ha osservato che questa è una dimostrazione di sensibilità verso il problema. Così com’è manifestazione di sensibilità”, ha detto il Presidente della FIEG, “la recente previsione di sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato”, aggiungendo che il tema va accompagnato da un’adeguata rivisitazione delle modalità di formazione e accesso alla professione di giornalista, per evitare dannose illusioni.
 
Quanto alla proposta di legge sull’equità retributiva nel lavoro giornalistico, in esame alla Camera dei Deputati, il Presidente della FIEG ha ricordato il giudizio critico degli editori, non perché essi non condividano la finalità della proposta di legge, bensì per il rischio di adottare un criterio troppo generico, qual è l’equiparazione di qualunque forma di lavoro autonomo al trattamento del lavoro subordinato, che ha caratteristiche diverse di durata, obblighi delle parti e così via. “Quel parametro va precisato – ha aggiunto – se non si vogliono omologare situazioni molto diverse, tra loro e con il rapporto di lavoro subordinato”.
 
“Ma – ha aggiunto Malinconico - differenziare non significa tollerare abusi, questi vanno condannati nel campo del lavoro giornalistico autonomo come in ogni altro settore”.


  
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