Roma 1 giugno 2011 - Si è svolto ieri presso il Centro Congressi del
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della “Sapienza” Università di
Roma il convegno organizzato da Media Duemila, Osservatorio TuttiMedia e la
Sapienza in occasione del centenario dalla nascita del massmediologo Marshall
McLuhan che negli anni ’60 aveva già previsto la rivoluzione digitale dei nostri
tempi.
Maria Pia Rossignaud, direttore di Media Duemila e vice
presidente dell’Osservatorio TuttiMedia, organizzatrice dell’evento, ha
sottolineato che questo appuntamento è stato un vero e proprio brain storming
con cervelli attivi e impegnati a realizzare una rete umana per creare un futuro
possibile e sostenibile in ogni campo grazie agli atelier di intelligenza
connettiva, esperimento riuscito ed inaugurato ieri, a Napoli. Con gli Atelier
aperti alla riflessione di tutti, abbiamo ragionato sull’eredità culturale e
scientifica di McLuhan per trovare soluzioni a problemi di attualità
specificamente selezionati.
Puntuale è stato poi l’intervento di Mario Frullone,
direttore ricerche della Fondazione Ugo Bordoni che ha parlato dei dati in rete
spiegando come oggi abbiano un valore economico sempre più importante e come sia
fondamentale tutelarsi attraverso l’uso consapevole della tecnologia per
proteggerci dal rischio di perdere alcuni tra i nostri diritti fondamentali.
Infatti la tracciabilità dei dati (data tracking) è sicuramente il prossimo
problema da affrontare. Uno dei modi per difendersi è il “registro delle
opposizioni” di cui si parlerà su Media Duemila.
S.E. James Fox, ambasciatore del Canada a Roma, ha
continuato i lavori precisando che McLuhan poteva nascere solo in Canada perché
è l’unico paese al mondo che sa vivere senza una identità precisa. Infatti il
massmediologo voleva sfuggire a qualsiasi definizione, ma la sua semplicità e la
sua ironia sono state capaci di rendere le sue idee accessibili a tutti.
Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di
Comunicazione e Ricerca Sociale, Sapienza, Università di Roma, ha poi affermato
che i punti essenziali del lascito culturale di McLuhan sono la definizione di
relazioni comunicative a distanza e il rapporto di reciprocità tra tecnologie e
società. Come Università vogliamo ottenere da incontri come l’evento di oggi e
da quelli futuri qualcosa di più stimolante del solito convegno universitario.
Le tecnologie sono una protesi del corpo e del cervello umano, ha dichiarato
Francesco Passerini Glazel, presidente dell’Osservatorio
TuttiMedia, ricordando il pensiero del massmediologo e indicando il ruolo
dell’Osservatorio che vuole essere sentinella di ciò che accade nel mondo della
tecnologia legata alla comunicazione.
Attualmente sono 250 gli incontri che si stanno organizzando nel mondo su
McLuhan, afferma Derrick de Kerckhove, canadese, professore
all’Università di Toronto e di Napoli, direttore scientifico di Media Duemila
che ha illustrato, nel dettaglio, i
dieci comandamenti di McLuhan. Norman Doidge, ricercatore in psichiatria e
psicanalisi per la Columbia University, ha esposto la sua teoria sul cervello
che cambia se stesso e può rimediare alle carenze che si vengono a creare con i
traumi o l’invecchiamento. Particolare, poi, l’intervento del professore
Philippe Cahen, autore del libro “Segnali deboli”, il quale ha
spiegato che è possibile individuare i segnali deboli per analizzare il mondo
attraverso le notizie che leggiamo dai giornali. Partendo dall’attento
approfondimento dei titoli, ad esempio, è possibile trovare l’80%
dell’informazione riguardante un evento specifico che normalmente non può essere
evidenziato con una prima lettura superficiale e capire così non solo la realtà
che ci circonda, ma trovare delle importanti chiavi di lettura per il futuro.
Dopo gli interventi della prima sessione del convegno una tavola rotonda ha
animato la discussione attorno all’importanza della forma del medium rispetto al
suo contenuto. Giampiero Gamaleri, autore della prima
monografia su McLuhan ha moderato il dibattito.
Vincenzo Vita, senatore PD, ha evidenziato che gli
aforismi sono un vero ipertesto permanente e ha sottolineato come sia importante
guardare alla rete, in questa epoca, come a una dimensione cognitiva delle
società.
Gianpaolo Balboni di Telecom Italia, esperto in innovazione
e tecnologie ha parlato del tempo come risorsa essenziale per partecipare alla
vita delle community. Per individuare e selezionare la qualità delle
informazioni nelle reti sociali che formano il villaggio globale alle quali
partecipiamo è necessario viverle assiduamente. Anche Abdullah
Alrefaee professore di New Media presso Al-Imam Mohammed Bin Saud
Islamic University, Saudi Arabia ha sottolineato l’importanza di capire i nuovi
media in un mondo che viaggia verso la cultura globale.Tra i partecipanti agli
Atelier di intelligenza connettiva Giulio Anselmi, presidente
Ansa; Giancarlo Tartaglia, direttore Fnsi e Franco
Siddi, segretario Fnsi.
Ufficio Stampa: Media Duemila
Livia Serlupi Crescenzi, Luca Protettì, Erminio Cipriano, Sara Alesi Tel. 06
4819145 - 3497386423 – fax 06 42001786 Email: media2000@tin.it - www.mediaduemila.it