Roma, 18 novembre 2010 - “Il regolamento di semplificazione e riordino
della disciplina di erogazione dei contributi all’editoria approvato
definitivamente oggi dal Consiglio dei Ministri costituisce un primo importante
passo nella direzione, da un lato, di tutelare i giornali con autentica
vocazione editoriale e, dall’altro, di evitare ogni utilizzo strumentale dei
contributi da parte di soggetti privi di genuini intenti editoriali”.
É il commento del Presidente della Fieg, Carlo Malinconico,
che sottolinea alcuni aspetti di rilievo del provvedimento, predisposto dal
sottosegretario Bonaiuti, che incontrano il favore degli editori italiani per
una serie di ragioni.
“Innanzitutto perché il nuovo regolamento – spiega Malinconico -
pone a base della contribuzione diretta una serie di parametri che
caratterizzano le iniziative assistite come realtà editoriali serie e concrete.
Mi riferisco ai criteri del numero delle copie distribuite e non solo tirate e
al numero dei giornalisti impiegati.”
Per la Fieg, ora che la strada corretta è stata imboccata, deve essere
perseguita ulteriormente dal Governo, seguendo con ancora maggior rigore i
criteri che sono posti alla base del nuovo regolamento. Ciò potrà avvenire
proprio perché si è ormai delegificata la materia del conferimento dei
contributi diretti e quindi detti criteri sono ormai nella disponibilità del
Governo. Potranno essere quindi ulteriormente innalzati i criteri che dimostrano
la serietà dell'intervento editoriale e potranno essere presi in considerazione
parametri che escludano forme di concorrenza sleale nell'ambito dello stesso
settore editoriale da parte di chi percepisce i contributi. Al maggior rigore
dovrebbe però anche corrispondere maggiore certezza sul diritto al contributo,
con un ripensamento sul cosiddetto “diritto soggettivo” la cui cancellazione
crea non pochi problemi alla continuità operativa delle testate interessate.
“La situazione prospettica di risorse pubbliche calanti impone –
conclude Malinconico –di utilizzare in modo sempre più virtuoso le risorse
stesse in modo da premiare iniziative meritevoli e non destinate a fenomeni di
cancellazione reciproca.”