Roma, 31
luglio 2010 - La FIEG comunica:
Il 21 luglio scorso,
dopo un serrato confronto con FIEG, Poste Italiane Spa ha presentato una
proposta di nuovo assetto dei rapporti
commerciali per la spedizione di prodotti editoriali, basato sui seguenti
principi:
-
la conservazione dell’attuale struttura delle tariffe
che tiene conto dei volumi di spedito nonché del riconoscimento degli sconti
percentuali a compensazione dei costi sostenuti dagli editori per il
decentramento della postalizzazione;
-
l’introduzione di una ulteriore differenziazione tariffaria in base
alle aree di destinazione degli abbonamenti (area metropolitana, capoluoghi di
provincia e aree extraurbane);
-
un incremento del 38% medio della tariffa agevolata
applicata fino al 31 marzo 2010 (a fronte del +100/+120% della tariffa intera
applicata dal 1 aprile 2010) per il periodo 1 settembre 2010-31 agosto 2011.
In particolare, tenendo conto della differenziazione per aree di destinazione,
l’incremento è del 24% per le
spedizioni destinate alle aree metropolitane, del 29% per le spedizioni
destinate ai capoluoghi di provincia e
del
43% per le spedizioni
destinate alle aree extraurbane;
-
un incremento ulteriore, a partire dal 1 settembre
2011, di circa il 17% della tariffa applicata a partire dal 1 settembre
2010.
Gli editori aderenti alla Fieg guardano a tale risultato come “il minore
dei mali possibili”, dato il contesto in cui è avvenuto il confronto a seguito
della sospensione delle tariffe agevolate per l’editoria disposta dal Decreto
del Ministro dello sviluppo economico del 30 marzo 2010 e per effetto
dell’insuccesso di emendamenti parlamentari volti a risolvere almeno per il 2010
il rilevante problema finanziario causato alle imprese
editrici.
La Fieg, mentre si riserva alla definizione dell’iter di validazione
amministrativa del nuovo assetto tariffario la valutazione compiuta della
vicenda, che si auspica sia celere perché ogni giorno che passa si aggrava il
danno delle imprese, fin d’ora sottolinea la grave situazione in cui sono stati
lasciati gli editori dopo il fallimento del tavolo
tecnico-politico.
Il trascorrere
del tempo, infatti, nuoce alle aziende editoriali messe in condizione
d’inferiorità proprio per effetto della totale e brusca eliminazione delle
tariffe agevolate dal 1° aprile. Né va dimenticato che il Governo aveva promesso
gradualità della riduzione delle risorse pubbliche e retroattività della nuova
tariffa. Promesse disattese.
Ecco perché la
proposta finale di Poste è stata vista dagli editori come “il minore dei
mali possibili”, ma resta la grave iniquità di un intervento che incide su
rapporti di abbonamento in corso, provoca pesanti sopravvenienze passive alle
aziende per il 2010, scarica disfunzioni amministrative e gestionali sulle
imprese senza nessuna regia pubblica.