Detassazione degli utili investiti in pubblicità e credito d’imposta per
l’acquisto di carta non più rinviabili: la Filiera Carta, Editoria, Stampa e
Trasformazione chiede al Governo di intervenire con urgenza, pena la perdita di
una parte importante del settore manifatturiero nazionale
Alto il rischio occupazionale: il peso della Filiera in termini di
addetti è del 5% sull’occupazione complessiva, un livello pari a quello del
settore auto
12 gennaio 2010 – La Filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione
costituita da ACIMGA (produttori di macchine grafiche),
AIE (editori di libri), ANES (editoria
periodica specializzata), ARGI (distributori di macchine,
sistemi e prodotti per il settore grafico), ASIG
(stampatori di giornali), ASSOCARTA (produttori
di carta), ASSOGRAFICI (industrie grafiche, cartotecniche
e trasformatrici) e FIEG (editori di quotidiani, periodici e
agenzie di stampa) rappresenta oggi il 5% dell'occupazione manifatturiera
complessiva italiana.
Un settore rilevante sotto il profilo economico e sociale nei campi del
benessere collettivo e della cultura. Parte fondamentale del “Made in Italy”, ha
una forte connotazione ambientale avendo riciclato solo nel 2008 5,5 milioni di
tonnellate di carta che sono diventati nuovi prodotti e merci.
Nel biennio 2008-2009, a causa della profonda crisi che ha investito il mondo
industriale, il quadro economico nel quale opera la Filiera si è drammaticamente
aggravato e deteriorato: in un anno il fatturato è passato da più di 40 milioni
del 2008 a 35 del 2009. Tuttavia, per alcuni settori della Filiera si
registrano cali di fatturato sino al 30% e le crisi aziendali del settore sono
ormai quotidiane. Solo il settore carta nel corso dell’anno ha perso 1,5 milioni
di tonnellate di capacità produttiva rispetto al 2008. Un dato reso ancora più
drammatico dal crollo degli investimenti pubblicitari su carta stampata. Gli
aggiornamenti a fine ottobre dell’ultimo osservatorio stampa FCP (Federazione
Concessionarie Pubblicità) evidenziano per il complesso della pubblicità su
stampa un calo ormai stabile del 23%, con un -30% per i periodici, -18% per i
quotidiani a pagamento e -29% per la free press.
Pesanti i riflessi sui
livelli occupazionali ridotti di ben 5800 unità rispetto al 2008. Massiccio il
ricorso alla Cassa integrazione, triplicata rispetto ad un anno prima (14,6
milioni di ore negli 11 mesi 2009 contro 5,4 milioni di ore dello stesso periodo
2008).
I dati appaiono particolarmente significativi se si considera che, la stessa
Filiera, nel periodo 2000-2007 si era caratterizzata per stabilità e continuità,
con un tasso di crescita tra i più elevati nel sistema manifatturiero italiano,
influendo positivamente sia sui livelli occupazionali sia sulla mitigazione del
rischio d’impresa.
Nell’attuale drammatica situazione di incertezza per il futuro del settore, i
rappresentanti della Filiera chiedono al Governo di intervenire urgentemente con
misure di carattere generale che possono promuovere i consumi nel mercato
interno. A questo proposito la detassazione degli utili investiti in pubblicità
avrebbe un duplice effetto positivo di spinta ai consumi e di rilancio della
spesa pubblicitaria, garantendo un afflusso di risorse ai mezzi di informazione
su stampa che come già citato stanno registrando forti cali di fatturato.
Fondamentale, inoltre il credito d’imposta per l’acquisto di carta, misura per
consentire alle aziende di resistere alla crisi e di tornare poi a correre
alla pari dei concorrenti europei e mondiali.
I preconsuntivi 2009 della Filiera Carta, Editoria, Stampa e
Trasformazione
Fatturato 2009: 35,1 miliardi di €; -14,2% rispetto al 2008 (dato
stimato)
Export 2009: 7,5 miliardi di €; -14,1% rispetto al 2008
Import penetration 2009: 14,9%
Occupazione totale diretta: 242 mila addetti (5% dell’occupazione
manifatturiera complessiva pari a quella del settore dell’auto);
Occupazione totale indotta: 565 mila addetti (elaborazione Filiera su
dati ISTAT)
Tasso di utilizzo carta da macero: 56,3 nel 2008 (pari a circa
5,5 milioni di tonnellate).
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