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PRESENTATO L'8 MAGGIO LO STUDIO ANNUALE FIEG SU 'LA STAMPA IN ITALIA'

È stato presentato giovedì 8 maggio a Roma lo studio su “La Stampa in Italia” nel periodo 2005-2007 elaborato dall’Ufficio studi della Federazione Italiana degli Editori di Giornali (FIEG).

Il Presidente della Fieg, Boris Biancheri,  ha introdotto l’analisi dei dati, soffermandosi sulla situazione e sulle prospettive dell’editoria giornalistica italiana, in un momento di crisi che non è soltanto del settore ma di tutta l’economia italiana. Nessun dubbio, ha detto Biancheri, che l‘attuale momento del settore è tra i più delicati, attraversato come è da difficoltà non solo di carattere congiunturale ma anche strutturale che si sono imposte sempre più accentuatamente e che in questo primo scorcio di anno inducono a delineare visioni non positive.

I problemi dell’editoria giornalistica appaiono  comuni a quelli che deve affrontare l’imprenditoria italiana e che sono individuabili nella prevalenza di incertezze che dominano l’intera area dei costi e della redditività degli investimenti e nella mancanza di spunti significativi di rilancio produttivo che possono indicare un cambiamento di tendenza.
“Siamo in in presenza di costi di produzione in costante aumento e di ricavi editoriali che stentano a crescere in misura adeguata e, quindi, di margini industriali che si contraggono da un triennio in misura preoccupante.

Ai nodi di carattere congiunturale – ha sottolineato il Presidente della Fieg - si aggiungono poi quelli di natura strutturale  da ricollegare ad una molteplicità di fattori la cui incidenza ostativa non si è attenuata nel corso degli ultimi anni, anzi è stata aggravata dall’ultima legge finanziaria che, lungi dal produrre l’attesa razionalizzazione degli  interventi pubblici nel settore, si è risolta in una drastica sforbiciata degli stanziamenti sulle tariffe postali agevolate.  In altre parole sono stati tagliati gli unici contributi indiretti essenziali per lo sviluppo degli abbonamenti, un canale distributivo che soltanto in Italia langue da anni, sia per i quotidiani che per i periodici, su livelli di deprimente contenimento e non per colpa degli editori.”

Nonostante alcuni aspetti positivi come la costante espansione degli indici di lettura dei quotidiani, trainati anche dalla forte crescita della free press, la situazione appare critica e Biancheri ha auspicato che il nuovo Governo sia in grado di realizzare quella riforma dell’editoria attesa da tempo e che nell’arco di due legislature non è si è riusciti a mandare in porto.

“Non chiediamo contributi a pioggia – ha concluso il Presidente degli editori – ma sostegni mirati per dare  al nostro settore lo stesso tipo di supporto che hanno  altri settori. Supporto ancor più dovuto se si considera che l’editoria è fondamentale per la cultura di un paese civile e per concorrere alla salvaguardia di diritti costituzionalmente garantiti quali sono quello di informare e di essere informati”

Tra gli interventi che la Fieg ritiene necessari,  Biancheri ha menzionato il credito agevolato e il credito di imposta a supporto degli investimenti; il credito d’imposta per gli acquisti di carta; misure di sostegno per nuova occupazione e per il potenziamento dell’offerta nell’area della multimedialità; agevolazioni sul terreno dell’Iva che nel settore dell’editoria rappresenta un costo di produzione essendo a carico dei produttori e non dei consumatori; iniziative di incentivazione della lettura giovanile;  un’ incisiva azione di razionalizzazione del circuito distributivo idonea ad attenuare e, nella migliore delle ipotesi, ad eliminare patologie di sistema come quelle di un livello di rese abnormi sia per i quotidiani che per i periodici e e di un livello di abbonamenti tra i più depressi sul piano mondiale.

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Biancheri durante la presentazione.Foto Ansa M.De Renzis.JPG
Federico Megna illustra lo studio.Foto Ansa M. De Renzis.JPG
La conferenza stampa. Foto Ansa M. De Renzis.JPG


  
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