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CHIUSI I LAVORI DI IFRA ITALIA 2009. UNA SINTESI DEI CONTRIBUTI
Strategie per sostegno e sviluppo dei contenuti dei media stampati e on line il lavoro più importante degli editori nei prossimi mesi. Si chiude con questo impegno la XIIma Conferenza di Ifra Italia

Bari 11 giugno 2009,  IFRA Italia 2009 - “Le strategie per il sostegno e lo sviluppo dei contenuti dei media stampati e on line saranno l’impegno più importante per gli editori nei prossimi mesi. Dalle loro scelte e dalle loro intuizioni dipenderanno la crescita dell’industria della comunicazione e della stampa. I primi segnali sono incoraggianti”.

 

Questa è la sintesi con la quale il Presidente dell’Associazione Stampatori Giornali Paolo Paloschi ha concluso oggi pomeriggio, a Bari, la XII edizione di IFRA Italia , la Conferenza internazionale per l’industria dei giornali promossa da IFRA, la più importante organizzazione mondiale per la ricerca e lo sviluppo applicati all’industria editoriale, da FIEG, Federazione Editori, e da ASIG, Associazione Stampatori.

 

I lavori della seconda giornata sono stati aperti da Eugenio Iorio, Direttore comunicazione istituzionale Regione Puglia, e da Alessandro Laterza , Presidente di Confindustria Bari.”Nei momenti difficili”- ha detto fra l’altro Iorio-“bisogna guardare con attenzione all’innovazione ed alla creatività”. Discutere del futuro della sola carta stampata potrebbe essere un esercizio sterile: è l’intero sistema dei media che va ripensato, magari partendo da quella virtù, l’autorevolezza, che gli strumenti del social network, a differenza delle testate giornalistiche, non possiedono. In materia di creatività e innovazione, Iorio ha ricordato la centrale acquisti telematica istituita dalla Regione Puglia ed il centro Media, per attività di comunicazione trasparenti e per la valorizzazione del vero pluralismo.

 

Alessandro Laterza, Presidente di Confindustria Bari, ha sottolineato come la trasformazione in corso nel panorama dei mezzi di comunicazione investa in egual misura tanto l’editoria giornalistica quanto l’editoria libraria, ponendo problemi che potrebbero impattare in maniera significativa sulle aziende che operano nel settore. Occorrerà soprattutto intervenire sulle professionalità degli addetti del settore: i giornalisti per l’editoria quotidiana e periodica, i redattori per l’editoria libraria, per accompagnare la transizione di una industria che per sopravvivere ha bisogno di cambiare in profondità.

 

Dopo gli indirizzi di saluto, i lavori si sono avviati con una presentazione di Sergio Vitelli, segretario ASIG, che ha delineato le dimensioni e la profondità della crisi che ha investito negli ultimi mesi l’industria dei quotidiani negli Stati Uniti. “Gli Stati Uniti non sono l’Italia, ma i segnali che giungono dal quel Paese sono preoccupanti”. Con la doverosa eccezione del Wall Street Journal e poche altre testate, si evidenziano cali diffusi di copie, contrazione degli investimenti pubblicitari, chiusure di testate storiche e, più in generale, una certa disaffezione verso il prodotto stampato. Il mercato del lavoro degli Stati Uniti è molto flessibile, e consente tagli ai posti di lavoro e riduzione degli stipendi. Occorre comunque tenere presente che i consumatori in fuga dal giornale non necessariamente si riversano sul web, come dimostra il caso del New York Times che ha registrato un leggero calo dei propri utenti in rete.

 

Nella sessione dedicata  a “Quotidiani, periodici e servizi web” Giovanni Cagnoli e Alberto Regazzo, rispettivamente Managing Director e Director di Bain & Company Italy, hanno analizzato il mercato italiano dei quotidiani. Il fenomeno più evidente in questo momento è la migrazione dei lettori su prodotti e servizi digitali, che porta all’incremento ed alla polverizzazione dei mezzi di comunicazione ed alla contestuale migrazione della pubblicità dai vecchi a nuovi mezzi. Di fronte a questo scenario le industria editoriali, per recuperare redditività, devono incrementare il valore del prodotto stampato, che ancora per molti anni sarà la maggiore fonte di reddito delle imprese, facendone sempre più un servizio “premium” con servizi esclusivi non disponibili altrove, e devono progressivamente sviluppare, per l’informazione di base, la piattaforma web, che oggi rappresenta appena l’8% dei ricavi complessivi delle imprese. “I contenuti di valore devono avere un prezzo”. Tradotto nel web, ciò ha almeno due significati: lotta alla pirateria da un lato e sviluppo di nuovi modelli di business dall’altro. Micropagamenti, offerte combinabili fra web e carta stampata, valorizzazione e moltiplicazione dei contatti per l’offerta ai inserzionisti pubblicitari sono altrettante strategie in via di sviluppo. La creazione di nuovi prodotti e servizi digitali a partire dal tradizionale prodotto stampato passa necessariamente per una riorganizzazione delle redazioni e del modo in cui esse lavorano. Melanie Shah, di IFRA Newsplex, ha analizzato la ristrutturazione della newsroom del gruppo Daily Telegraph a partire dall’obiettivo “one brand, all media”.Antonio Torres Pereira, Direttore della portoghese Impresa Digital, ha raccontato il processo di riorganizzazione del suo gruppo editoriale, il maggiore in Portogallo, con l’obiettivo di mantenere profittabilità in un ambiente in continuo cambiamento. Si è scelto un approccio multipiattaforma a tutti i livelli, dalla gestione del flusso informativo alla raccolta della pubblicità, e si è puntato in maniera prioritaria sulla formazione del personale, che viene effettuata in maniera estensiva e periodica con il supporto dell’IFRA Newsplex.

 

Il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha introdotto e coordinato la tavola rotonda dedicata a: “L’Editoria Italiana: scenari e modelli organizzativi”, sottolineando come, in mezzo a tante diagnosi puntuali e buone idee, nell’editoria italiana sia necessario che cambi il clima psicologico.”Siamo troppo pessimisti”- ha detto De Bortoli-“abbiamo troppa paura del futuro”. Nel mondo di Internet, quando c’è bisogno di certezze, quando si vuole essere sicuri che la notizia sia vera, ci si rivolge sempre ai marchi della stampa di grande qualità, sia in Italia che all’estero. “I giornali”- ha detto ancora De Bortoli-“ ci ricordano le ragioni per le quali noi stiamo insieme”, sono la nostra coscienza collettiva, la nostra cultura storica. Ci vuole uno scatto di orgoglio nei confronti del futuro. L’evoluzione dell’industria è inevitabile, ma nel giornalismo e nell’editoria italiana ci sono tante professionalità in grado di gestire e governare i cambiamenti. Per Massimo Esposti, Redattore capo centrale coordinamento Quotidiano Web il Sole 24 Ore, diventa sempre più importante l’integrazione all’interno delle redazioni in gruppi che hanno già il DNA multimediale.“Le potenzialità di riunire in un’unica newsroom quotidiano e sito web, radio e agenzia di stampa”- ha sottolineato Esposti-“permette di creare un ininterrotto workflow per cui a partire dall’interno della redazione le informazioni viaggiano in tempo reale e possono essere gestite e sviluppate con il Media migliore”. Carlo Bollino, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, ha sottolineato come la qualità dell’informazione rimanga il discrimine fondamentale dell’attività editoriale, indipendentemente dal media usato, ed ha lanciato la proposta di una authority internazionale che certifichi la qualità dei siti web di informazione che rispettino gli standard minimi di qualità giornalistica: verifica delle notizie, integrità, diritto di replica e di rettifica. Enzo Cirillo, Direttore di ePolis, non vede contrapposizioni fra web e carta stampata. “Finiranno i giornali senza idee”. La testata ha assunto una cinquantina di giovani. Nell’ultimo anno l’età media è stata fra i 23 ed i 24 anni. Un patrimonio di professionalità che rappresenta i “redattori universali” del futuro. Franco Siddi, Segretario Nazionale della FNSI, ha detto che il sindacato non si tira certamente indietro di fronte alla sfida del cambiamento, con la consapevolezza che i bilanci sani sono il presupposto della libertà di stampa.

I lavori sono proseguiti al pomeriggio con la terza sessione, dedicata alle sfide che gli editori si trovano a dover fronteggiare. Giulio Dalla Chiesa, Vice presidente dell’ASIG, introducendo la sessione, ha sottolineato che la stampa soffre di “cattiva stampa” . Il giornale su carta rimane competitivo per la sua facilità di accesso, l’attendibilità e la portabilità assoluta, il tutto non in concorrenza ma affiancato ai nuovi media. La sfida è avere il coraggio di cambiare, la crisi in atto ci costringe a farlo. Anche per Nicola Pianon, Senior Partner & Managing Director, Boston Consulting Group, la carta stampata è davanti alla crisi più grave della sua storia. Gli investitori stanno cambiando atteggiamento verso il mix di comunicazione, orientandosi verso mezzi di comunicazione più diretti.Gli editori dovranno puntare verso strategie aggressive per aggredire le strutture dei costi tradizionali, per sviluppare i contenuti e per favorire l’innovazione tecnologica. Reiner Mittelbach, CEO di IFRA, la più importante associazione mondiale di ricerca e sviluppo applicata all’industria editoriale e della stampa, ha richiamato l’attenzione sul modello di comunicazione “consumer centric”, dove al centro dell’attenzione deve essere sempre il consumatore. L’offerta di informazioni e di pubblicità cross media sono parte integrante di questa strategia.

 

A conclusione dei lavori una tavola rotonda introdotta e coordinata da Carlo Malinconico, Presidente della FIEG (Federazione Editori) sul tema: “Il mestiere dell’editore in tempi difficili”. Per Carlo Malinconico, Presidente della FIEG (Federazioni Editori) “il compito dell’editore è difficile, il quadro è preoccupante”. I primi quattro mesi del 2009 confermano le voci negative. Le copie vendute calano di circa il 6%, dato che si aggiunge alla flessione dell’anno scorso. La pubblicità risulta calata in media del 25%. L’unico dato confortante è che dal 2000 al 2008 i lettori sono aumentati di quattro milioni. Che fare? “ Probabilmente”- suggerisce Carlo Malinconico-“si procederà con una maggiore integrazione fra carta stampata e web”. E’ possibile ed auspicabile purchè sia tutelata la qualità dell’informazione. Questo si accompagna ad una esigenza di tutela del prodotto editoriale, la tutela del Copyright, le rassegne stampa, i motori di ricerca. La FIEG ha recentemente deciso di approfondire il tema dei rapporti dei motori di ricerca verificando con i colleghi europei lo stato dell’arte e le più efficaci azioni da intraprendere. “Fare l’editore è un mestiere sempre difficile” ha sottolineato Mario Ciancio Sanfilippo, Direttore de La Sicilia di Catania. Il pericolo più grande non è che i giornali muoiano, ma che smettano di essere indipendenti. L’editore, e la sua concessionaria, hanno il compito di cercare soluzioni per sviluppare la pubblicità locale. E’ stata presentata in parlamento una proposta di legge che renderebbe obbligatoria la pubblicazione sui giornali dei reati più gravi contro l’ambiente, la salute, e contro tutto ciò che crea allarme sociale. “Quando i reparti dei NAS trovano, per esempio, un ristoratore con gravi carenze igieniche” – ha spiegato Mario Ciancio Sanfilippo –“la vera punizione per quell’esercizio è la pubblicazione di questa notizia sul giornale”, e non la sola sanzione amministrativa. Questa legge aiuterebbe, e molto, i giornali locali. La crisi c’è, è di grande portata ma, ha sottolineato Antonello Perricone, Amministratore delegato del gruppo RCS, c’è soprattutto un processo di trasformazione dell’industria editoriale in ogni suo aspetto, dai contenuti alla produzione, dal marketing all’organizzazione del lavoro. Occorre “approfittare” di questa crisi per segnare una forte discontinuità col passato e ripensare a tutto il ciclo editoriale. Arroccarsi nella difesa dello status quo sarebbe una strategia suicida. Per Claudio Calabi, Amministratore delegato del gruppo Il Sole 24 Ore, la crisi in corso – che è generalizzata ed estesa a tutti i comparti industriali – ha colpito con particolare virulenza una industria editoriale che era già indebolita da anni nei quali il buon andamento della pubblicità e la fortuna di iniziative estranee al core business quali i collaterali avevano indotto a rimandare quei processi di rinnovamento di cui già appariva chiara l’urgenza. E’ opportuno quindi non perdere altro tempo per avviare la trasformazione dell’intero processo di produzione editoriale, rinunciando alla difesa di rendite di posizione che non avrebbero alcuna speranza di successo. Il Web è una opportunità, secondo Stefano de Alessandri, amministratore delegato del gruppo Rusconi Hachette: una testata stampata con validi contenuti, come è stato verificato dal gruppo, può generare un sito web senza che questo cannibalizzi il prodotto cartaceo. E’ un segnale di grande opportunità in un momento di crisi. “La cosa peggiore che possiamo fare - ha concluso de Alessandri – è quella di piangerci addosso”

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IN ALLEGATO LA LISTA DEI PARTECIPANTI, ALCUNE IMMAGINI DELLA CONFERENZA E DELLA TAVOLA ROTONDA COORDINATA DAL PRESIDENTE FIEG, CARLO MALINCONICO, ALCUNI DEGLI ARTICOLI USCITI.

 

I credits delle immagini sono del Fotografico Ansa

 




11062009 TAVOLA ROTONDA MESTIERE EDITORE.jpg
11062009 C.MALINCONICO-S.DE ALESSANDRI A IFRA ITALIA.JPG
11062009 COMUNICATO STAMPA CHIUSURA LAVORI IFRA.DOC
110609 ANSA SU SECONDA GIORNATA IFRA ITALIA.TXT
gazzettadelmezzogiorno11.pdf
italiaoggi25.pdf
sole24ore20.pdf
LIST OF PARTECIPANTS IFRA ITALIA 2009.DOC


  
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